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Ambiente

Medusa “uovo fritto”: che cos’è, curiosità e rischi

La Cotylorhiza tuberculata è nota anche come Medusa Cassiopea. Il paragone con l’uovo fritto deriva dal suo aspetto
La “medusa uovo fritto” ha un nome curioso, ma l’aspetto lo è ancor di più: alcune varianti sembrano uova fritte galleggianti trasportate dalla corrente.
Recentemente, sono stati registrati i primi avvistamenti di questa specie, nota anche come “medusa Cassiopea”, ma il nome scientifico è Cotylorhiza tuberculata.
Non è una specie aliena o rara, è tipica del Mar Mediterraneo. Giulia Calogero dell’associazione Menkab ha spiegato al Quotidiano Nazionale che queste meduse di solito compaiono nei mari italiani verso fine estate.
Tuttavia, quest’anno sono state avvistate in anticipo, anche in Spagna, probabilmente a causa dell’aumento delle temperature marine. Scopriamo di più al riguardo!

La medusa “uovo fritto”: ecco le sue caratteristiche

La Cassiopea mediterannea, conosciuta scientificamente come Cotylorhiza tuberculata, è una medusa che attira spesso l’attenzione per la sua forma particolare: vista dall’alto, ricorda un uovo fritto. Questa medusa è diffusa nelle acque calde del Mediterraneo, dove è innocua e svolge un ruolo cruciale per l’ecosistema marino. Sebbene sia commestibile, non esistono tradizioni culinarie che la utilizzino.
Medusa “uovo fritto”: che cos’è, curiosità e rischi – Wikimedia Commons @Francesco Ranieri – Ireporters.it
La Cassiopea mediterranea è una “scifomedusa”, caratterizzata da una forma a campana e tentacoli che, sebbene urticanti, non sono pericolosi per l’uomo. Presenta un corpo discoidale, spesso di colore giallo o marrone, con protuberanze che le danno un aspetto simile a un fiore. Può crescere fino a oltre 30 centimetri di diametro. Questo aspetto curioso ha sempre suscitato interesse.
Questa medusa è presente in tutto il Mediterraneo, soprattutto nelle zone costiere e nelle lagune con acque calde e poco profonde, dove spesso si trova vicino alla superficie.
Ci sono immagini di questa medusa che arriva da Taormina, in Sicilia, a Pesaro, nelle Marche. Insomma la sua presenza è tipica e fa parte delle meduse che si possono trovare nelle nostre acque.
Con il riscaldamento del mare è diventata una vera e propria presenza comune nei nostri mari, poiché l’aumento delle temperature favorisce la riproduzione e la sopravvivenza delle meduse.

Inoltre, la riduzione dei predatori naturali delle meduse, come le tartarughe marine e alcuni tipi di pesci, contribuisce alla crescita incontrollata delle loro popolazioni.

La massiccia presenza ha generato un certo allarme tra i bagnanti, anche se gli esperti assicurano che queste meduse non rappresentano un rischio significativo per l’uomo: le meduse uovo fritto fanno parte dell’ecosistema marino e svolgono una funzione specifica nel loro habitat. Anzi, se ve ne trovate una vicino potete anche fare un sospiro di sollievo: è una delle meno urticanti.

Di solito la Medusa uovo fritto o Cotylorhiza tuberculata si muove nelle acque circondata da giovani esemplari di pesci che appartengono a specie diverse. Fra quelle osservate sono stati avvistati i suggelli (Trachurus trachurus) le ricciole (Seriola dumerili).
Nonostante non sia a rischio, è importante proteggerla per il suo ruolo nell’ecosistema marino, fornendo cibo a pesci, tartarughe e altri invertebrati. Inoltre, la sua presenza è un indicatore della salute dell’ecosistema marino.
Anche se la Cassiopea mediterranea è commestibile, non esistono prove di un suo utilizzo nella gastronomia. In alcune culture asiatiche si consumano meduse, ma non è chiaro se la Cassiopea mediterranea abbia un valore nutritivo significativo.
Se ti capita di incontrare una Cassiopea mediterranea, evita di toccarla. Anche se lievemente urticante, è una creatura delicata che non dovrebbe essere danneggiata.
Giulia De Sanctis

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