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Ambiente

L’inquinamento uccide davvero: ogni giorno muoiono 2mila bambini (studio sconvolgente)

Uno studio choc sui danni dell’inquinamento rivela che ogni giorno si consuma una strage dove trovano la morte 2mila bambini.

«Air Pollution Kills», dicono gli anglofoni: l’inquinamento dell’aria uccide. Questo nemico invisibile è ormai riconosciuto universalmente ma si fatica a quantificarne gli effetti negativi. Uno studio davvero sconvolgente fa chiarezza sul punto e mostra che tra le vittime dell’inquinamento ci sono soprattutto gli inermi tra gli inermi: i bambini.

Ogni giorno, anche se non ce ne accorgiamo, l’inquinamento provoca un’ecatombe Ireporters.it

Si parla di quasi duemila bambini che ogni giorno trovano la morte a causa dell’inquinamento. A dirlo è il rapporto SoGA (State of Global Air), un monitoraggio sullo stato dell’aria a livello globale curato dagli esperti dell’Health Effects Institute (HEI). Ma le morti dei più piccoli non sono l’unico dato preoccupante del report SoGA.

Si tratta di un fenomeno che dovrebbe preoccuparci particolarmente. È cosa nota infatti che in Italia si trova la zona più inquinata d’Europa: la Pianura Padana, che si estende attraverso varie Regioni del Nord, dal Friuli al Piemonte, e dove i livelli di inquinamento da particolati sono da tempo ben oltre i livelli di guardia. 

Inquinamento dell’aria, un killer silenzioso che ogni anno fa strage di 2 mila bambini

Secondo il rapporto HEI nel 2021 l’inquinamento atmosferico ha causato 8,1 milioni di morti, un dato che ne fa il secondo principale fattore di rischio di morte, secondo solo alla malnutrizione. Di questi decessi, oltre 700 mila hanno coinvolto bambini sotto i cinque anni di età. Lo smog rappresenta per i bimbi under 5 il secondo fattore di mortalità dopo la malnutrizione, specialmente in Africa.

L’inquinamento è letale soprattutto per i più piccini Ireporters.it

Circa 500 mila bambini nel 2021 sono morti a causa dell’inquinamento domestico provocato dalla cottura al chiuso con combustibili inquinanti, in particolare in Asia e Africa. Come mostra il rapporto SoGA, per la prima volta elaborato in collaborazione con l’Unicef, i più piccoli sono particolarmente a rischio per via dell’inquinamento.

La loro salute ne risente in termini di parti prematuri, basso peso alla nascita, malattie polmonari, asma. Anche il rischio più alto di polmonite è un prodotto dell’inquinamento (una morte di bambino su cinque nel mondo è causata dalla polmonite). Legato all’inquinamento è anche l’asma, la malattia respiratoria cronica più comune nei bambini.

Il principale indiziato è l’inquinamento da particolato fine (PM2,5), all’origine di 7,8 milioni di morti nel mondo. Queste microscopiche particelle (inferiori a 2,5 micrometri di diametro) penetrano nei polmoni facendo innalzare il rischio di ammalarsi di patologie cardiache, ma anche di ictus, diabete, tumore ai polmoni e broncopneumopatia cronica ostruttiva.

Non meno dannosi per la salute sono l’ozono (O3) e il biossido di azoto (NO2). Malgrado questi dati sconfortanti va detto che dal 2000 il tasso di mortalità dei bambini di età inferiore ai cinque anni si è più che dimezzato (-53%) grazie agli sforzi per migliorare la qualità dell’aria, l’accesso a energia pulita, l’assistenza sanitaria e la nutrizione. È aumentato anche l’impegno per limitare i danni causati dall’inquinamento domestico. 

Emiliano Fumaneri

Veronese di nascita, ho vissuto molti anni in Trentino-Alto Adige (Merano, Trento, Rovereto). Vivere in una regione di confine così ricca di storia e di strazi ha suscitato in me la passione per le lingue straniere e la curiosità per culture e costumi differenti. Mi appassionano anche la geopolitica e le tematiche ambientali.

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