L’età in cui si inizia a fare uso di droghe è sempre più bassa: i numeri in Italia

Nel 2023 quasi 960mila giovani tra i 15 e i 19 anni – quattro studenti su dieci – hanno assunto nella loro vita almeno una volta una sostanza psicoattiva illegale

La relazione annuale del 2024 al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia evidenzia alcuni dati piuttosto preoccupanti: i giovani sono sempre più attratti dalla droga, che viene assunta per la prima volta a un’età sempre più bassa. I dati confermano che la diffusione e il consumo di sostanze stupefacenti e psicotrope in Italia nel 2023 “è caratterizzato da trend in aumento: in rapporto sia ai consumi, sia ai reati penali in violazione del ‘Testo Unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza’, sia alla domanda di trattamento“, si legge nel documento. 

Le parole del Ministro della Salute

Si è svolta ieri, martedì 25 giugno 2024, alla vigilia della Giornata mondiale contro le droghe, la conferenza stampa di presentazione della Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia del 2024. Hanno partecipato il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alle politiche antidroga, Alfredo Mantovano, i Ministri della Salute, Orazio Schillaci, della Giustizia, Carlo Nordio, dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, il Viceministro del Lavoro e delle politiche sociali, Maria Teresa Bellucci, e la Sottosegretaria di Stato all’Interno, Wanda Ferro.

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droghe | pixabay @Peggy_Marco – Ireporters.it

Il Ministro della Salute Orazio Schillaci, intervenuto durante la conferenza stampa per la presentazione della Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia, ha detto: “Nel 2023 sono stati 8.596 gli accessi in pronto soccorso per patologie direttamente droga-correlate: il 5% in più rispetto all’anno precedente. Hanno riguardato nella maggior parte uomini (67%) e persone di età compresa tra i 25 e i 44 anni (41%) e tra i 45 e i 64 anni (24%) e quasi il 10% minorenni. La metà degli accessi riguarda casi di psicosi indotta da droghe, il 44 % abuso di droghe senza dipendenza e il 6% dipendenza da droghe. Il 12% di questi accessi ha portato al ricovero in ospedale, di cui un terzo nei reparti di psichiatria“.

Il 70% dei ricoverati ha un’età tra i 25 e i 54 anni rispetto alla sostanza stupefacente riportata nella diagnosi principale, i ricoveri direttamente attribuiti al consumo di cocaina sono stati il 25%, quelli riferiti al consumo di oppiacei il 17%, quelli al consumo di cannabinoidi il 6% e quelli correlati al consumo di sostanze stimolanti o allucinogene l’1,2%. Il 65% dei ricoveri ha una diagnosi di dipendenza e il 32% una diagnosi di abuso“, ha aggiunto.

La metà degli accessi riguarda casi di psicosi indotta da droghe, il 44 % abuso di droghe senza dipendenza e il 6% dipendenza da droghe. Il 12% di questi accessi ha portato al ricovero in ospedale, di cui un terzo nei reparti di psichiatria“, ha detto il ministro della Salute. La droga che determina il maggior numero dei ricoveri è la cocaina. “Rispetto alla sostanza stupefacente riportata nella diagnosi principale, i ricoveri direttamente attribuiti al consumo di cocaina sono stati il 25%, quelli riferiti al consumo di oppiacei il 17%, quelli al consumo di cannabinoidi il 6% e quelli correlati al consumo di sostanze stimolanti o allucinogene l’1,2%. Il 65% dei ricoveri ha una diagnosi di dipendenza e il 32% una diagnosi di abuso“, ha spiegato il ministro.

L’analisi dei ricoveri si basa sulle schede di dimissione ospedaliera e l’ultimo dato consolidato si riferisce al 2022 “con 6.555 ricoveri con diagnosi principale droga correlata. Il 70% dei ricoverati ha un’età trai 25 e i 54 anni“. La diffusione delle droghe “è un problema di salute pubblica” e il “punto focale è investire in prevenzione ed è quello che fa il Governo affidandosi al rigore scientifico dei dati che ci fanno capire il fenomeno. La relazione offre una fotografia completa e il ministero della Salute ha analizzato gli accessi in ospedale e ai Sert“, ha affermato Schillaci.

Cosa dicono i dati

Nel 2023 quasi 960mila giovani tra i 15 e i 19 anni – quattro studenti su dieci – hanno assunto nella loro vita almeno una volta una sostanza psicoattiva illegale e oltre 680mila (più di un quarto della popolazione studentesca) lo hanno fatto nel corso dell’ultimo anno. “Le percentuali di studenti che riferiscono di aver usato almeno una volta nel corso dell’anno sono: cocaina dall’1,8% al 2,2%, stimolanti dal 2,1% al 2,9%, allucinogeni dall’1,6% al 2% e Nuove sostanze psicoattive dal 5,8% al 6,4%. La cannabis rimane la sostanza più usata dai giovani, ma vede una diminuzione della prevalenza rispetto al 2022 (22,2% contro il 23,7%)“, si legge nella relazione.

Durante la presentazione del report il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ha sottolineato: “È una storia che rappresenta l’esito di una scelta e si ripete sistematicamente“. Gli elementi che convergono in casi come questo sono “la diffusione pandemica delle sostanze stupefacenti, l’abbassamento dell’età del primo approccio e del conseguente uso abituale e l’incremento del principio attivo, cioé ciò che determina l’effetto drogante“, ha aggiunto Mantovano.

Siamo passati dagli anni dell’indifferenza e dell’abbandono agli anni della compattezza della decisione e dell’attenzione. Non mi rivolgo a chi oggi è qui in questa piazza, ma a chi, avendo l’età dei miei figli o forse dei miei nipoti, vive in totale solitudine pur avendo al fianco fisicamente tante persone, ma è quella solitudine che non fa intravedere un percorso di luce e che porta a nascondere l’angoscia quotidiana sotto la nebbia della sostanza. Vorrei dire, se qualcuno di costoro ci ascolta: se stai seguendo il web la tua strada non è quella dell’isolamento. I ragazzi che sono in questa piazza stasera ce la stanno facendo, e quindi ce la puoi fare anche tu“, ha continuato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

Le smart drug più consumate dai ragazzi sono cannabinoidi sintetici (4,6%), ketamina (1,3%), oppioidi sintetici (1,3%), catinoni (0,8%) e Salvia Divinorum (0,5%). Aumentano anche i minorenni denunciati per reati legati agli stupefacenti. Il 2023 è stato caratterizzato da 25 allerte diramate dal Sistema nazionale di allerta precoce del Dipartimento per le politiche antidroga (Dpa) ai centri collaborativi preposti. Le due concernenti un rischio concreto di gravi danni per la salute delle persone hanno riguardato “la diffusione del fentanyl illecito, un oppioide sintetico con una potenza oltre 80 volte superiore a quella della morfina, e della xilazina, un potente sedativo solitamente impiegato in veterinaria, usata nel mercato illegale come adulterante“, si legge nel report. Secondo gli esperti una dose di fentanyl equivale a 100 volte una di eroina.