Ambiente

Le sabbie mobili sono presenti anche in Italia, quel che bisogna sapere per non correre rischi

Non tutti lo sanno, ma le sabbie mobili ci sono anche in Italia! Ecco dove si trovano e i consigli da seguire per evitare qualunque rischio

Nella giornata di ieri è stato trovato il corpo di un uomo inghiottito dalle sabbie mobili nel lago artificiale di Giacopiane, nel Comune di Barzonasca, in Liguria. Questo avvenimento ci deve far ricordare della pericolosità delle sabbie mobili, le quali non sono una minaccia che esiste solo nei film. Infatti, questo tipo di terreni si trova anche nel nostro Paese, e mantenere la massima attenzione in determinati luoghi risulta essere essenziale. Ecco tutto ciò che c’è da sapere a proposito.

Cosa sono e come sfuggire dalle sabbie mobili. Ecco tutto ciò che c’è da sapere a riguardo

Le sabbie mobili sono una combinazione di sabbia, argilla e acqua con una ridotta capacità di sostenere pesi. Sebbene possano formarsi in vari tipi di ambienti, la maggior parte delle sabbie mobili si trova vicino a sorgenti naturali, fiumi, paludi o spiagge durante la bassa marea. La loro pericolosità risiede nel loro aspetto ingannevole: sembrano terreno solido, ma appena si cammina sopra, si inizia a sprofondare, come se il terreno fosse diventato liquido. Ma come si formano le sabbie mobili?

La sabbia è normalmente composta da numerosi granuli con forme irregolari, che creano tra di loro uno spazio vuoto variabile dal 30 al 70%. Nonostante questi elevati valori di vuoto, la frizione tra i granuli permette alla struttura di sostenere carichi, consentendoci, ad esempio, di camminare tranquillamente sulla spiaggia senza sprofondare.

Sabbie mobili | Pixabay @galitskaya – iReporters

Il fenomeno delle sabbie mobili si verifica quando la sabbia diventa satura, ovvero quando gli spazi vuoti vengono in gran parte riempiti d’acqua. Questo riduce drasticamente la frizione tra i granuli, impedendo alla sabbia di sostenere il peso. Di conseguenza, quando qualcuno si trova su sabbie mobili, si verifica una perdita improvvisa di stabilità e la sabbia, comportandosi come un fluido, tende a scorrere verso il basso, trascinando con sé la persona che ci è finita sopra.

Come funzionano le sabbie mobili

In fisica, le sabbie mobili sono classificate come un fluido non-newtoniano. Questi tipi di fluidi modificano le proprie caratteristiche in base alla forza applicata. Questo implica che le sabbie mobili si comportano come un solido finché non viene esercitata una pressione su di esse. Quando qualcuno mette un piede sulle sabbie mobili, il loro comportamento cambia istantaneamente, iniziando ad agire come un liquido (da qui il termine “liquefazione” delle sabbie), facendo scivolare lentamente la persona verso il basso. Più la persona si agita, maggiore sarà la forza applicata, e di conseguenza, maggiore sarà la liquefazione. Ecco perché è importante restare calmi e non agitarsi se ci si trova intrappolati nelle sabbie mobili.

Cosa fare se si resta intrappolati nelle sabbie mobili

Abbiamo visto come alcuni strati di sabbia impregnati d’acqua possano inizialmente apparire stabili quando vi si poggia sopra. Tuttavia, successivamente, acqua e argilla si separano, e la massa solida restante aderisce fortemente al corpo di chi vi sprofonda, rendendo difficile liberarsi. Anche se agitarsi peggiora la situazione, è importante sottolineare che non si può affondare completamente nelle sabbie mobili. Alcuni esperimenti di laboratorio condotti da fisici dell’Università di Amsterdam e della Scuola Normale Superiore di Parigi, infatti, hanno dimostrato che, quando la sabbia e l’acqua si rimescolano, la galleggiabilità del fango aumenta e i corpi sommersi vengono sollevati nuovamente.

Sabbie mobili | Pixabay @tzahiV – iReporters

Gli stessi studi hanno evidenziato che il corpo umano ha una densità inferiore a quella delle sabbie mobili, motivo per cui può affondare solo per metà del suo volume. Tuttavia, è impossibile tirare fuori una persona dalle sabbie mobili usando una corda o un ramo, poiché la forza necessaria per estrarre un solo piede è equivalente a quella richiesta per sollevare un’auto, così facendo si rischia solamente di danneggiare il corpo a causa della resistenza.

Il consiglio per chi si trova intrappolato è di liberarsi da qualsiasi oggetto pesante che potrebbe far affondare più velocemente. Successivamente, si consiglia di muovere leggermente le gambe per permettere all’acqua di infiltrarsi tra i granelli di sabbia, creando spazio intorno ai piedi. A questo punto, bisogna cercare di lasciarsi andare all’indietro, distendersi sul dorso per distribuire meglio il peso e aspettare di essere portati in superficie per via del galleggiamento. Se ci si riesce, infine, è necessario tentare di nuotare lentamente verso la terraferma.

Federico Liberi

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