Laghi Nabi a Castel Volturno, Pellegrino: “Natura come volano di sviluppo”

L’area comprende due strutture ricettive: il Nabi Resort& Glamping, con tende e suite sul lago, e il Plana Resort Spa, con piscine, un albergo e case in legno, dove lavorano oltre cinquanta giovani, quasi tutti di Castel Volturno, tra cui tanti immigrati africani.

“Abbiamo creato i laghi Nabi con l’ambizione di voler recuperare questo territorio un tempo molto degradato, e di volerlo fare sfruttando tutto ciò che il territorio ci offre, ad iniziare anche dalle energie umane che da noi non mancano mai”. Da architetto un po’ visionario, e sicuramente lungimirante, Gino Pellegrino, osserva la “sua creatura” tirata su con tanti sacrifici: i laghi Nabi, il cui nome sta per “Natura” e “bioarchitettura”, sono un esempio di come “la riscoperta della natura può essere un volano di sviluppo per il territorio e le persone che ci vivono”. Il Plana Resort, nato nel 2014 attorno al primo lago acquistato e bonificato da Pellegrino e dal suo socio Michele Falco. I due soci hanno acquisito, nel 2017, anche la proprietà degli altre tre specchi d’acqua attigui, recuperandoli. Avrebbero dovuto aprire al pubblico già tra febbraio e marzo scorsi, ma a causa della pandemia hanno aperto a maggio, e sono stati subito un successo tra turisti e appassionati di natura. Una storia imprenditoriale lontanissima da quelle di cui troppo spesso si legge nel casertano, che si incrociano con le attività dei clan di camorra. Ed è anche la mentalità di Pellegrino ad essere completamente diversa; nessun ansia di business o di profitto.

“Noi vogliamo un turismo di qualità, anche per questo abbiamo scelto di fare pubblicità solo sui social, e di non affidarci a quella tradizionale, penso alla cartellonistica stradale”. Pellegrino è anche sindaco di un comune vicino, Parete; e da amministratore sa bene le difficoltà che incontrano gli imprenditori. “Per questo io e il mio socio abbiamo fatto tutto da soli, usando i nostri risparmi, senza chiedere nulla a nessuno”.

Turismo ecosostenibile

All’ingresso dei laghi Nabi sembra di stare su una grande spiaggia, con tanto prato e la sabbia, e gli ombrelloni e le sdraio. Da un alto all’altro ci sono enormi specchi d’acqua, dove la natura sembra dominare incontrastata: qui arrivano germani reali o cormorani, le libellule tengono lontane le zanzare, e due associazioni, senza “far rumore”, tengono corsi di vela o di cable wakeboard. C’è l’Asd Cable Wakeup di Fabio Altamura; “siamo l’unica struttura del sud Italia – dice Altamura – a usare un cavo per praticare questo sport, cosa già molto diffusa al centro-nord o all’estero; ricordo poi che il cable wakeboard si fa con un tavola simile a quella usata per lo snowboard “. A poche decine di metri, verso il secondo lago, c’è uno dei decani dei velisti campani, il napoletano Gianni Romano, che con la Asd Centro Sport Campano (affiliato alla Federazione Italiana Vela), organizza corsi di banca a vela usando trimarani e tavole sup, e anche corsi per conseguire patenti nautiche;corsi aperti a tutti, soprattutto ai ragazzi con difficoltà economiche e a quelli disabili. “Ci sono tanti ragazzi che vengono da noi e che si stanno avvicinando a questo sport – dice Romano – ma la cosa più importante è avere tanto spazio a disposizione nella natura; i laghi Nabi offrono tutto questo. Ciò che mi ha colpito di più è che quando ci è stata concessa l’area per fare i corsi, ci è stato detto che non dovevano toccare nulla, ovvero che tutto doveva restare com’era”. Lo spazio enorme permette anche lunghe cavalcate; Valerio Desiderio gestisce il Centro Ippico Desiderio, con il maneggio ubicato a fianco dei laghi Nabi, e l’attività con i ragazzi che si svolge interamente all’interno del perimetro dei laghi. “Siamo contenti di poter lavorare nella nostra terra, e magari anche di far crescere piccoli campioni”. Il futuro dei laghi Nabi è “segnato”: “vorremmo che diventino un punto di riferimento per il turismo ecosostenibile – immagina Pellegrino – per ora tanta gente sta arrivando da Campania e Lazio, ma siamo certi che un’esperienza di riscatto e recupero come quella dei Laghi Nabi possa attrarre un sempre maggior numero di persone, anche dall’estero” conclude.

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