Brutte notizie per i collezionisti di libri: dalla Germania arriva l’allarme sui libri velenosi che possono farci ammalare.
Fino ad oggi la storia dei libri che avvelenavano gradualmente chi li leggeva era rimasta relegata (o forse potremmo dire “rilegata”) alle vicende narrate ne Il Nome della Rosa. Il romando di Umberto Eco narrava delle misteriose morti che decimavano coloro che, per un motivo o per un altro, erano entrati in contatto con libri “proibiti”.
La storia reale, che è iniziata alcuni anni fa, non c’entra niente con la censura. Alcuni ricercatori si sono però resi conto che alcuni libri antichi possono effettivamente avvelenare chi li sfoglia ripetutamente. C’è da dire che non c’è alcun disegno criminale dietro questo problema: si tratta semplicemente di una brutta storia di inconsapevolezza.
A finire sul banco degli imputati è il famoso Verde di Parigi, un brillante verde smeraldo che conobbe una grandissima fortuna nel corso dell’Ottocento, in piena età vittoriana. Il colore era diventato così di moda da essere impiegato per tingere stoffe, carta da parati, tela e cartoncino. Con questi materiali si confezionavano i prodotti più disparati tra cui vestiti, cappelli, biglietti d’auguri e, ovviamente, libri.
Da un certo punto in poi i libri velenosi non vennero più prodotti. Non perché ci si fosse resi conto che l’acetato di rame, utilizzato per la produzione del famoso Verde di Parigi, fosse velenoso, ma perché semplicemente quel verde passò di moda.
Ovviamente però i libri prodotti in quel periodo, soprattutto in Germania, sopravvissero. Si trattava di edizioni piuttosto economiche a cui si dava un aspetto particolarmente interessante grazie a copertine e dettagli di quel verde alla moda. Il problema è che maneggiando ripetutamente i volumi si sviluppavano sintomi quali diarrea, crampi addominali e insufficienza cardiaca nel peggiore dei casi. Non c’è da stupirsi: il motivo per cui il colore venne battezzato “Verde di Parigi” nasceva dal fatto che l’acetato di rame, alla base della sua formulazione, veniva utilizzato come derattizzante nelle fogne della capitale francese.
Per individuare i libri pericolosi è stato fondato il Poison Book Project, che si pone il compito di identificare i pigmenti potenzialmente tossici e stabilire le modalità corrette per la conservazione e l’utilizzo dei volumi velenosi senza attentare alla salute di bibliotecari e archivisti. Nel frattempo le ricerche hanno portato a scoprire che alcuni libri velenosi erano in vendita in Germania nelle librerie antiquarie. È probabile che molti di essi si trovino ancora in tutta Europa, quindi anche in Italia, soprattutto nelle collezioni di libri antichi.
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