Dallo YounG7 arriva una proposta concreta per far sorgere un nuovo tipo di scuola: è già sorta l’idea dell’istruzione del futuro.
C’era anche il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara al YounG7, l’importantissima iniziativa che ha coinvolto la comunità giovanile sul tema dell’educazione, organizzata per la prima volta nell’ambito del G7 Istruzione. La tre giorni, inaugurata a Lignano, ha coinvolto più di ottanta scuole da tutt’Italia, delegazioni ucraine, statunitensi, brasiliane, africane, dirigenti scolastici e insegnanti, a Trieste. Il tema degli incontri è stato “Scuola Futura”.
E così, i ragazzi coinvolti nello YounG7, hanno espresso la loro visione su una scuola nuova, più contemporanea, più flessibile e tecnologica, ma soprattutto più attenta all’ascolto e all’integrazione. I ragazzi hanno parlato di pace, AI, ecologia, STEM, sostenibilità, diritto allo studio, sport, arte e informatica. Ma hanno anche ragionato di educazione in generale e dell’importanza di una scuola che sappia ascoltare e coinvolgere attivamente gli studenti.
I giovani presenti agli incontri hanno, infatti, espresso un’esigenza particolare: vogliono che la nuova scuola sappia metterli al primo posto, rendendoli tutti protagonisti del loro percorso educativo. Gli incontri hanno doto luogo anche a laboratori e a dei giochi “diplomatici”.
La scuola del futuro: la visione espressa dai ragazzi al YounG7
Il YounG7 for Education si è, dunque, svolto in parallelo alla riunione dei Ministri dell’Istruzione dei Paesi del G7, che ha avuto luogo a Trieste dal 27 al 29 giugno. Oltre a Giuseppe Valditara, all’incontro hanno partecipato anche delegazioni della commissione europea all’istruzione, rappresentanti dell’Unione Africana, dell’UNICEF, dell’UNESCO e dell’OCSE.
I ragazzi, infatti, sono stati divisi in nove squadre che si sono sfidate presentando le loro proposte per migliorare la didattica. Ed è così che sono venute fuori alcune idee davvero innovative sulla scuola, coinvolgendo temi importantissimi (gli stessi trattati dal G7): dialogo, intelligenza artificiale e discipline STEM.
E ora il ministro Valditara valuterà attentamente tutti i lavori prodotti dal YounG7. Nella speranza che le visioni dei ragazzi, espressioni delle loro esigenze più concrete, possano diventare modelli per la scuola del futuro. Fra tante proposte più specifiche, spesso connesse all’uso di nuove tecnologie, i ragazzi hanno anche espresso il bisogno di interfacciarsi con insegnanti più propensi ad ascoltare gli studenti.
I ragazzi vorrebbero anche che nella scuola non ci fossero più “etichette”, ossia differenziazioni fra generi, risultati scolastici, studenti di Serie A e B e reddito. Ciò potrebbe essere possibile solo grazie a un differente approccio da parte di dirigenti e insegnanti. L’idea è quella che gli insegnanti, da quelli dell’asilo fino a quelli universitari, siano formati anche da un punto di vista emotivo: andrebbero aiutati a poter gestire un dialogo attivo con i ragazzi.
E in questo potrebbe tornare molto utile anche l’intelligenza artificiale. Particolare attenzione, infatti, è posta sull’integrazione dell’AI nella didattica: per i ragazzi la nuova tecnologia può essere uno strumento che valorizza la centralità della persona.