La frutta che consumiamo non è sempre stata come la vediamo oggi, 6 esempi di come si è trasformata negli anni

Lo sapevi? La frutta non ha sempre avuto forme e colori tipici di oggi! Ecco com’erano prima mela, anguria, banana e altri frutti

La frutta e la verdura che consumiamo oggi sono sempre state come le vediamo? Ad esempio, la banana aveva lo stesso colore, consistenza e sapore secoli fa? Pare proprio di no. Frutta e ortaggi si sono evoluti, spesso a causa di incroci e manipolazioni umane. Secondo il Genetic Literacy Project, gli agricoltori hanno modificato questi alimenti per ottenere rese migliori e migliorare la qualità dei prodotti, rendendoli più resistenti ai parassiti, più grandi e più saporiti. Per raggiungere tali obiettivi, sono ricorsi a incroci e selezioni che hanno significativamente trasformato frutta e verdura, talvolta utilizzando raggi gamma e sostanze chimiche nocive. Vediamo tutto ciò che c’è da sapere a proposito.

Come era la frutta in passato? Ecco i dettagli

Vi siete mai chiesti come apparivano diversi frutti (e non solo) prima di essere “addomesticati”? Molti potrebbero pensare che i prodotti che vediamo oggi nel reparto ortofrutta del supermercato siano sempre stati così, ma la realtà è sorprendente: persino i frutti più comuni, come le mele, non sono nati come li conosciamo ora. Quando parliamo di addomesticazione, pensiamo spesso agli animali domestici e alle varie razze di cani e gatti, ma anche molte piante che consideriamo “naturali” sono in realtà il risultato di millenni di coltivazione selettiva.

È interessante notare come, da qualche anno a questa parte, esista un acceso dibattito sugli alimenti geneticamente modificati (OGM), che vengono arricchiti con geni per resistere meglio a parassiti e malattie, mentre si ignora il fatto che quasi nulla di ciò che oggi riteniamo “naturale” lo è veramente. Ecco alcuni esempi di frutti che hanno subito un’importante trasformazione attraverso l’addomesticamento, e alcuni che, pur non avendo subito lo stesso processo, risultano oggi molto diversi rispetto alla loro versione selvatica.

Mele
Mele | Pixabay @PicturePartners – iReporters

Mela

Fino a qualche tempo fa, anche gli esperti pensavano che le mele avessero mantenuto sempre la loro forma rossa e il caratteristico sapore dolce. Sebbene esistano numerose varietà di mele, come le Granny Smith che sono più aspre e croccanti, però è un errore pensare che siano sempre state così. L’addomesticamento delle mele non riguarda solo le varietà attuali: gli scienziati hanno scoperto che l’antenato più antico di questo frutto proviene dalle montagne di Cina, Kazakistan, Kirghizistan, Uzbekistan e Tagikistan. Questa mela ancestrale, chiamata Malus sieversii o “mela selvatica asiatica”, non si distingue solo per la forma. Queste mele sono infatti notevolmente più piccole e variano anche nei colori, non limitandosi al rosso tradizionale ma tingendosi anche di giallo e un’altra sfumatura di rosso, come nel caso delle Jonagold. Inoltre, il loro sapore risulta essere decisamente più acido rispetto a quello delle mele moderne.

Anguria

Abbiamo una testimonianza visiva sorprendente delle angurie nel 1600 grazie a un’opera di Giovanni Stanchi, detto anche Dei Fiori, rinomato pittore italiano noto principalmente per le sue nature morte. Uno dei suoi dipinti raffigura un’anguria con strani vortici, prevalentemente bianchi e in parte rossi. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che l’anguria dipinta da Stanchi fosse acerba, sebbene questo non spiegherebbe comunque le spirali interne. Tuttavia, la presenza di semi neri contraddice questa teoria, poiché se fosse stata acerba, i semi avrebbero dovuto essere di colore più chiaro, tendente al giallo. Le angurie, piuttosto diverse da quelle che conosciamo oggi, sono state addomesticate nel tempo per acquisire il caratteristico rosso intenso, dolce e succoso. Alcune varietà moderne presentano differenze nella forma e nelle caratteristiche, come le angurie senza semi o quelle di forma cubica. I vortici interni sembrano essere scomparsi, e lo strato bianco è rimasto confinato alla parte più esterna del frutto.

Avocado

L’avocado è un frutto che veniva consumato già 10.000 anni fa, principalmente nella regione centrale del Messico. Questa informazione ci ha permesso di capire che la loro forma è cambiata notevolmente nel tempo. Tuttavia, in questo caso specifico, non si può parlare di un completo addomesticamento. Gli archeologi hanno scoperto che nella zona di diffusione degli alberi di avocado, che si estende dal Messico alla costa del Pacifico in America centrale, l’addomesticamento è iniziato tra il 4000 a.C. e il 2800 a.C. Gli avocado, però, non furono coltivati in frutteti. Per questo motivo, si parla di semi-addomesticamento: sembra che i mesoamericani portassero gli alberi nelle proprie case, giardini o orti per coltivarli. Originariamente, gli avocado avevano noccioli grandi e poca polpa, e tendevano a marcire molto rapidamente.

Banana

Si ritiene che le banane siano state coltivate e addomesticate per la prima volta circa 10.000 anni fa, nelle regioni corrispondenti alla Papua Nuova Guinea e al sud-est asiatico. Il potenziale delle banane fu riconosciuto sin dall’inizio, ma presentavano alcuni problemi che ne ostacolavano la facile consumazione. Le banane selvatiche avevano semi gialli e neri estremamente duri e piuttosto grandi, rendendole difficili da mangiare nonostante fossero già dolci. Nel corso dei millenni, l’addomesticamento ha permesso di ridurre significativamente la presenza di semi, oggi piccoli e morbidi, conferendo al frutto non solo un sapore dolcissimo ma anche una consistenza più tenera.

Banane
Banane | Pixabay @bhofack2 – iReporters

Pesca

Le antiche progenitrici delle pesche moderne nacquero in Cina circa 6.000 anni fa. Questi frutti erano di dimensioni simili a una ciliegia, duri, secchi e con un sapore che ricordava le lenticchie. Successivamente, gli agricoltori selezionarono i frutti più succosi e saporiti, coltivandoli in modo mirato. Attualmente, esistono circa 200 varietà di pesche, coltivate in 13 paesi diversi in tutto il mondo.

Pomodoro

A differenza di mele e avocado, che hanno mantenuto essenzialmente la stessa forma, i pomodori erano molto diversi prima dell’intervento umano. I pomodori selvatici, noti come solanum pimpinellifolium, assomigliano più a delle bacche che a dei frutti (perché, va ricordato, i pomodori sono frutti, non verdure). Oggi, questi pomodori originari si trovano principalmente in Ecuador e Perù, ma non sono coltivati: crescono spontaneamente in natura e sono commestibili. Questi antichi pomodori hanno dato origine a numerose varietà che conosciamo oggi, con forme e sapori diversi, come il ciliegino, il cuore di bue, il pachino, il pomodoro prugna e i datterini. Chi avrebbe mai immaginato che in origine i pomodori somigliassero più a piccole bacche?

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