di Fabio Mencocco – C’è un’altra figura importante nella vicenda che ha portato agli arresti domiciliari del sindaco di Trentola Ducenta Andrea Sagliocco. Ed è quella di Giuseppe Melucci, sovrintendente della polizia di stato in servizio presso la questura di Napoli e incaricato da Sagliocco come responsabile per la sicurezza del territorio presso il Comune di Trentola Ducenta. Lo stesso secondo gli inquirenti della Procura di Napoli Nord ha aiutato alla bonifica di locali comunali, ripulendoli dai sistemi di intercettazione.
C’è un particolare curioso che riguarda Giuseppe Melucci che solo un anno fa era candidato nella lista denominata ‘Mente Civica’ guidata dall’antagonista di Sagliocco, ovvero Michele Apicella che poi perse al ballottaggio nel 2018 proprio contro il sindaco che poi è stato arrestato nella giornata di ieri. Successivamente lo stesso Melucci è stato nominato responsabile della sicurezza del territorio del Comune di Trentola Ducenta. Secondo quanto emerge dalle indagini fu proprio Melucci a suggerire al primo cittadino Sagliocco di sostituire le serrature dell’ufficio a lui in uso, anche se le stesse erano perfettamente funzionanti. Le nuove porte con chiusura elettrica dovevano tenere fuori accessi ‘indesiderati’.
Il cambio delle porte è ‘fondamentale’ per la scoperta della cimice dato che a gennaio del 2019 proprio mentre un falegname stava smontando le vecchie porte si accorge a gennaio scorso della presenza della cimice e si rifiuta di andare avanti con il lavoro, facendolo presente al suo titolare che ha un negozio di vendita al dettaglio di materiale elettrico proprio a Trentola Ducenta. La presenza della cimice allerta sindaco ed i suoi collaboratori tra cui Saverio Griffo (anche lui colpito da ordinanza cautelare ndr), che il giorno dopo cambiano nettamente tono quando parlano con Monaco e Del Prete, ovvero i due che volevano aprire un supermercato Decò a Trentola Ducenta e che fine a quel momento avevano trovato ostruzionismo da parte dei vertici dell’amministrazione comunale, che secondo gli inquirenti volevano anche controllare le assunzioni. Il fatto che si sapesse della presenza della cimice, ha imposto un cambio di tono a Sagliocco e Griffo che si dimostrano ‘accomodanti’ e collaborativi con i due imprenditori che solo fino al giorno prima avevano osteggiato. Anche sulla questione assunzioni si cambia nettamente strategia tanto che il microfono ambientale capta queste parole pronunciate da Sagliocco: “Prendete diciamo che ne so…a lavorare chiaramente chi ne ha bisogno”. La presenza del sistema di intercettazione,a cui si aggiunge anche una telecamere che inquadra più volte Sagliocco e Griffo avvicinarsi alla presa elettrica dove è presente la microspia, fa scattare subito l’allarme tanto che secondo le indagini fu lo steso Giuseppe Melucci a provvedere alla rimozione del sistema di audio-video sorveglianza rinvenuto nella stanza del sindaco. Azione che già lo scorso 29 gennaio portò a perquisizioni al comune di Trentola Ducenta e ad una indagini su Melucci accusato di favoreggiamento. Ad aggravare la posizione di Melucci c’è proprio un’intercettazione del 23 gennaio della telecamere installata nell’ufficio del sindaco, che riprende il poliziotto mentre materialmente disattiva, insieme con il comandante della polizia locale di Trentola Ducenta Antonio Parisi, sia la telecamera che il microfono ad essa collegato. Oltre a questo lo stesso poliziotto quello stesso giorno ha fatto controllare anche il telefono fisso del sindaco per verificare che non ci fossero ulteriori cimici.
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