Confermati i 350 licenziamenti per la Jabil di Marcianise, dopo ore di trattative in Regione Campania non si è riusciti a trovare una soluzione per salvare centinaia di posti di lavoro.
E’ arrivata l’ennesima fumata nera, forse quella definitiva, sulla questione Jabil Marcianise: confermati i 350 licenziamenti. In questo modo praticamente è stato dimezzato il personale. A niente sono servite tante ore di trattativa in Regione Campania, dato che la Jabil in una nota ha fatto sapere che “il confronto di è concluso senza addivenire ad una condivisione sulle modalità di gestione degli esuberi, e che “l’azienda ha presentato istanza di intervento della Cassa integrazione fino al 23 marzo 2020, confermando l’impegno a procedere a licenziamenti unilaterali fino alla stessa data. L’obiettivo è quello di attenuare il più possibile l’impatto sociale dell’esubero dichiarato”. Sulla questioni sono intervenuti anche i sindacati con il segretario della Fiom-Cgil di Caserta, Francesco Percuoco che al Corriere del Mezzogiorno dice: “I licenziamenti sono inaccettabili, avevamo tentato con la Jabil di individuare dei percorsi che potessero invogliare i lavori a valutare le opportunità offerta, ma l’azienda ha deciso di andare avanti unilateralmente”.
Dopo la comunicazione la Jabil di Marcianise ha 120 giorni di tempo per inviare le lettere di licenziamento, poi gli operai resteranno in cassa integrazione fino a marzo del 2020, mese in cui l’esubero diventerà effettivo. Per gli operai si prospetta anche la soluzione di andare in altre fabbriche del territorio, ma su questo punto bisogna fare ancora chiarezza.
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