Intersex: cosa significa il termine e la differenza con transgender

L’Istituto superiore di sanità fa chiarezza sui termini intersex e transgender, utilizzati spesso in modo errato

Dalle polemiche delle Olimpiadi alla chiarezza della Medicina di genere. Il match di pugilato a Parigi 2024 tra l’italiana Angela Carini e l’atleta intersessuale algerina Imane Khelif, vinto da quest’ultima per il ritiro dell’Italia, ha riportato alla ribalta nazionale termini come ‘intersessuale’ e ‘transgender’. Tuttavia, questi termini sono spesso usati in modo errato, confusi o associati a condizioni diverse.

Intersex e transgender, la differenza

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS), attraverso la sua pagina ‘InfoIntersex’ del Centro di riferimento della Medicina di genere, risponde alle domande che molti italiani si stanno ponendo riguardo alla boxer algerina Imane Khelif: “Il termine intersessuale (intersex) si riferisce a persone con variazioni innate delle caratteristiche sessuali che non rientrano nelle tipiche definizioni di corpo maschile o femminile. Queste variazioni – spiega l’ISS – possono riguardare i cromosomi sessuali, gli ormoni sessuali, i genitali esterni o i componenti interni del sistema riproduttivo. Al contrario, ‘transgender’ si riferisce a persone la cui identità di genere non corrisponde al sesso assegnato alla nascita”.

Intersex: cosa significa il termine e la differenza con transgender
Intersex: cosa significa il termine e la differenza con transgender – Wikimedia Commons @Morgan Carpenter – Ireporters.it

 

È importante notare che il dibattito terminologico su ‘intersex’ è ancora molto acceso, coinvolgendo utenti, medici, ricercatori e attivisti. In passato, le persone intersex venivano chiamate ‘ermafrodite’, un termine ora considerato fuorviante, stigmatizzante e scientificamente scorretto – chiarisce l’ISS.

Durante la Consensus Conference internazionale del 2005 sulla gestione delle condizioni intersex, è stato introdotto il termine ‘Disordini dello sviluppo del sesso’ (Disorders of Sex Development o DSD) per descrivere le ‘condizioni congenite in cui lo sviluppo del sesso cromosomico, gonadico o anatomico è atipico’.

L’ISS risponde anche a domande frequenti. Si può scegliere di essere intersex? “No, le variazioni delle caratteristiche sessuali (VSC) o le differenze nello sviluppo sessuale (DSD) non sono una scelta, ma condizioni innate presenti dalla nascita”, affermano gli esperti. Tutte le persone intersex presentano genitali atipici o ambigui? “No, non tutte le persone intersex hanno genitali ambigui; alcuni hanno genitali tipicamente femminili o maschili”, chiarisce l’ISS.

InfoIntersex è un sito web dedicato al benessere e alla salute delle persone intersex, nato dalla collaborazione tra l’Istituto Superiore di Sanità e l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (Unar) della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nell’ambito di un protocollo d’intesa per contrastare le disuguaglianze sociosanitarie.

Dunque intersex è un termine ombrello che può anche essere definito come variazione delle caratteristiche del sesso (VCS), indicando persone che presentano caratteristiche biologiche innate nei caratteri sessuali che non corrispondono alla comune definizione di maschile e femminile.

Attualmente, i protocolli medici utilizzano il termine DSD, ossia Differenza (o Disordine) dello Sviluppo Sessuale. L’intersessualità comprende diverse variazioni fisiche che riguardano elementi del corpo considerati sessuati, come cromosomi, marker genetici, gonadi, ormoni, organi riproduttivi, genitali e caratteristiche somatiche secondarie del sesso, come barba e peli.
Le persone intersex nascono con caratteri sessuali che non rientrano nelle tipiche definizioni binarie di corpo maschile o femminile. Sebbene queste variazioni non rappresentino generalmente un rischio emergenziale per la salute, in alcuni casi possono esserci problemi correlati.
Spesso, tuttavia, le persone con queste variazioni biologiche subiscono una pesante medicalizzazione a causa delle implicazioni sociali della loro condizione. Secondo gli esperti, tra lo 0,05% e l’1,7% della popolazione nasce con tratti intersex.