Incendio Stir. Ritorna l’ipotesi autocombustione, origine di ogni male

Incendio allo Stir di Santa Maria Capua Vetere c’è l’ ipotesi autocombustione. Il giorno dopo il rogo le indagini della polizia vanno avanti. Agli agenti stanno vagliando i filmati delle telecamere di sicurezza.

Ipotesi autocombustione

Al momento l’ipotesi più accreditata per l’incendio allo Stir di Santa Maria Capua Vetere è quella dell’autocombustione. I rifiuti erano gia’ stoccati da giorni per essere portati ad Acerra, dove il termovalorizzatore ha ripreso a funzionare dopo un mese di stop per manutenzione; si ipotizza che una parte dei rifiuti possa aver iniziato a fermentare e a creare qualche piccolo focolaio, mentre lo spostamento delle balle da parte degli operai potrebbe aver fatto scoppiare qualche bomboletta spray dando il via alle fiamme. Poco credibile – scrive l’Ansa – viene ritenuto per ora la pista dell’atto doloso; peraltro nel capannone non ci sono telecamere mentre ve ne sono sul perimetro esterno, e saranno visionate. Altro aspetto che la Polizia di Stato sta accertando e’ l’efficienza dei sistemi di sicurezza dello Stir, in particolare del sistema antincendio, che si e’ attivato ma e’ stato di scarso aiuto.

La causa di ogni male

Ancora una volta dinanzi ad un mega rogo come quello dello Stir di Santa Maria Capua Vetere ritorna imperitura l’ipotesi dell’autocombustione. Ovvero l’origine di ogni male. E’ capitato già in passato con i roghi alle ecoballe di Villa Literno, con le microdiscariche nelle periferie del vastissimo territorio della provincia di Caserta e siamo sicuri l’autocombustione ritornerà ancora anche in futuro. Eppure fior di esperti parlano di un processo, quello dell’autocombustione, tutt’altro che semplice da verificarsi. In Campania e nel casertano, invece, questo fenomeno avviene molto più spesso. Sarà forse una scusa delle istituzioni per voltare lo sguardo da un’altra parte? Sarà forse la volontà di evitare interventi radicali per risolvere il problema Terra dei fuochi? Domande che richiedono risposta, perché ci sono milioni di cittadini costretti a rinchiudersi in casa, sperando di non respirare veleno.

Dare la colpa all’autocombustione sembra veramente una banalità. In questo modo si riesce ad eliminare con un colpo di spugna qualsiasi problema. Qualsiasi gesto criminale o disegno. Insomma l’autocombustione diventa l’alibi giusto in ogni circostanza.

Fabio Mencocco

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