La caccia all’animale per fini commerciali, rimasta proibita per circa mezzo secolo, è ripresa ad agosto e negli scorsi giorni è stata organizzata una degustazione speciale aperta a imprenditori, chef e grossisti
Per la prima volta in quasi 50 anni, in Giappone si è tornati a servire la carne di balenottera comune. La caccia all’animale per fini commerciali, rimasta proibita per circa mezzo secolo, è ripresa ad agosto e negli scorsi giorni, per inaugurare la nuova stagione di caccia, è stata organizzata una degustazione speciale aperta a imprenditori, chef e grossisti di oltre 400 aziende. Nel corso dell’evento, svolto al mercato Toyosy di Tokyo, i pescatori hanno proposto pietanze a base di balenottera comune, come tranci grigliati e burger.
Secondo quanto riferito dai media giapponesi, nel corso dell’evento sarebbe stata servita la carne di quattro balenottere pescate nelle scorse settimane al largo delle coste di Iwate e dell’Hokkaido, lunghe circa 20 metri e pesanti più di 50 tonnellate. Hideki Tokoro, il presidente della compagnia baleniera Kyodo Senpaku, ha dichiarato che la degustazione è stata ben accolta “da parte del settore dell’allevamento e della pesca”. Ha poi affermato che la sua azienda mira a espandere il consumo di carne sana di balena. Quest’ultima viene venduta a partite da 30 euro al chilogrammo.
Le intenzioni della Kyodo Senpaku coincidono con quelle dell’Agenzia della pesca del Giappone, che ha aggiunto la balenottera alle specie cacciabili, imponendo però una quota di cattura annua: non potranno essere uccise più di 59 balenottere comuni all’anno. Questo limite è stato calcolato sulla base delle stime più recenti della popolazione di balenottera comune, le quali indicano che Pacifico nordoccidentale sono presenti quasi 20mila esemplari di questo animale.
In molte altre aree del mondo la caccia alla balenottera comune è ancora vietata, perché la specie è classificata come “vulnerabile” dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ed è quindi a rischio di estinzione. Negli ultimi mesi il tema ha attirato parecchio l’attenzione per via dell’arresto di Paul Watson, l’ex presidente della Sea Shepherd Conservation Society che è stato accusato di aver ostacolato i doveri ufficiali dell’equipaggio di una nave baleniera giapponese nel 2010. L’uomo è al momento in custodia cautelare in Groelandia, ma in futuro potrebbe essere estradato in Giappone.
In Giappone la carne di balena è stata per parecchio tempo una importante fonte di proteine, tuttavia nel corso dei decenni questa abitudine è diventata molto meno comune. Attualmente vengono consumate tra le mille e le duemila tonnellate di carne di balena all’anno, mentre negli anni ’60 la quantità era superiore di duecento volte. Ora che la caccia alla balenottera comune è ripresa, i proprietari di ristoranti e altri locali stanno valutando nuovi modi per proporre questo cibo e “svecchiarne” l’immagine. Anna Okada, la proprietaria di una caffetteria nella regione di Yamanashi che ha partecipato alla degustazione, ha dichiarato che il sashimi di carne di balena non attira più come prima e che bisogna capire come proporre l’alimento alle nuove generazioni. Secondo lei, usarlo come base per dei taco, per esempio, potrebbe essere un buon modo per raggiungere l’obiettivo.
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