Tra i nove imputati un discendente di una famiglia nobiliare e diversi ufficiali dell’esercito e della polizia, oltre a figure politiche di rilievo
Oggi in Germania ha avuto inizio la seconda e più significativa fase del processo contro i responsabili di un presunto complotto golpista di estrema destra. Il principe Heinrich XIII Reuss, 72 anni, identificato come il presunto ideatore del piano, sarà processato insieme ad altre otto persone davanti al Tribunale regionale superiore. I procuratori federali accusano il gruppo di appartenenza o sostegno a un’organizzazione terroristica, includendo tra gli imputati ex membri delle forze armate tedesche e un ex deputato del partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD). Accanto a Reuss, discendente di una famiglia nobiliare, è sotto processo anche Rudiger von Pescatore, un ex soldato ritenuto il capo del braccio militare del gruppo. Secondo l’accusa, i due sono membri della rete dei “Reichsbürger” o “Cittadini del Reich”, che ritengono illegittima la moderna Repubblica Federale Tedesca, sostenendo che essa abbia sostituito illegalmente il Reich fondato nel 1871.
Il giorno X
Secondo le autorità, il gruppo avrebbe iniziato a pianificare il “Giorno X”, la data del colpo di stato, a partire dall’agosto 2021. Il piano prevedeva l’infiltrazione di un gruppo armato nel Parlamento di Berlino con l’obiettivo di arrestare i politici tedeschi e instaurare un nuovo governo. Il principe Reuss sarebbe diventato il nuovo capo dello stato, mentre Birgit Malsack-Winkemann, ex giudice di Berlino ed ex legislatore dell’AfD, sarebbe stata nominata Ministro della Giustizia. Questa è la seconda di tre importanti fasi processuali relative al tentato colpo di stato. La prima, iniziata a Stoccarda alla fine di aprile, coinvolgeva membri del braccio militare del gruppo, mentre la terza inizierà a Monaco il 18 giugno. Il complotto è stato sventato grazie a un’operazione antiterrorismo di vasta portata nel dicembre 2022.
Il processo
Per garantire la sicurezza del processo, a Francoforte è stata allestita un’aula speciale di circa 1.300 metri quadrati. Gli imputati rischiano fino a 10 anni di carcere per una singola accusa, con un massimo di 15 anni in caso di condanne multiple. La portavoce del tribunale, Gundula Fehns-Böer, ha descritto il processo come il più grande mai affrontato dalla Corte Regionale Superiore di Francoforte, con un atto di accusa di 617 pagine. Il processo vede coinvolti nove imputati, cinque giudici, due giudici supplenti e 25 avvocati difensori. Inizialmente riguardava dieci persone, ma uno degli imputati è deceduto in ospedale a marzo. Saranno ascoltati circa 260 testimoni e ogni giorno circa 40-45 agenti di polizia garantiranno la sicurezza. Il tribunale ha programmato 48 giorni di udienze fino a gennaio.
L’importanza del processo risiede non solo nelle accuse specifiche di terrorismo, ma anche nelle informazioni che potrebbe rivelare sulle infiltrazioni dell’estrema destra nelle istituzioni tedesche. Tra gli arrestati del dicembre 2022 vi erano anche ufficiali dell’esercito e della polizia, oltre a figure politiche di rilievo. La scoperta del tentato colpo di stato ha innescato un dibattito sulla diffusione dell’estremismo di destra in Germania e sull’accesso alle armi da parte dei suoi membri. Gli imputati avrebbero avuto accesso a un arsenale di armi e risorse finanziarie significative. L’operazione di arresto ha coinvolto oltre 3.000 poliziotti, con 150 perquisizioni in 11 stati della Germania, portando al sequestro di armi, documenti e altro materiale.