Ilaria Salis, il suo stipendio da europarlamentare verrà pignorato?

La Regione Lombardia ha approvato una mozione affinché l’eurodeputata saldi il suo presunto debito con l’Aler

La Lombardia si prepara a chiedere a Ilaria Salis, da mercoledì a Bruxelles nella nuova veste di europarlamentre, di saldare un presunto debito derivante dall’occupazione abusiva di un alloggio popolare situato in via Borsi 8 a Milano, risalente al 2008. Dopo un acceso dibattito di quasi tre ore e un principio di rissa tra maggioranza e opposizione, il Consiglio regionale lombardo ha approvato con 45 voti favorevoli e 19 contrari una mozione presentata da Marcello Ventura di Fratelli d’Italia (FdI). La mozione chiede il “pignoramento per morosità nel pagamento dell’affitto delle case popolari”. Dopo il confronto in aula, i membri della maggioranza hanno esposto cartelli con la scritta: “Salis paghi l’affitto”. Da Bruxelles, Salis ha replicato: “Non credo di dovermi difendere da niente. I movimenti per la casa colmano vuoti laddove le istituzioni non riescono”.

Ilaria Salis, dopo 15 mesi di carcere a Budapest, è arrivata finalmente a Bruxelles come eurodeputata, ma l’ombra della detenzione non si è ancora del tutto dissipata. “La mia vicenda giudiziaria non si è conclusa”, ha spiegato Salis nel suo primo incontro con la stampa, affiancata da Fratoianni. “Io godo ora di immunità, ma l’Ungheria può chiederne la revoca e, in quel caso, dovrà esprimersi il Parlamento europeo e spero che si schieri a difesa dei diritti fondamentali e della presunzione di innocenza”, ha aggiunto la neoeletta eurodeputata di Avs.

Il contenuto del testo

Il testo presentato in aula, come ammesso dal relatore stesso, è stato “concordato con la Giunta” e modificato prima di essere illustrato. La versione originale depositata da FdI era diversa e faceva riferimento al “pignoramento del compenso” dell’eurodeputata Salis, senza citarla esplicitamente per nome e cognome, e ai mancati pagamenti dei “canoni d’affitto”. Tuttavia, essendo contestata a Salis l’occupazione abusiva, non esiste un “canone d’affitto” che avrebbe dovuto pagare. Inoltre, il termine “stipendio” è improprio, poiché gli europarlamentari percepiscono un’indennità di funzione.

Nicola Fratoianni
Nicola Fratoianni | Ansa – ireporters.it

Il testo votato impegna il presidente Attilio Fontana a sollecitare l’Aler, l’azienda regionale di edilizia residenziale, ad avviare immediatamente le procedure legali per il recupero del presunto credito vantato nei confronti di Salis per occupazione abusiva di case popolari, includendo il ricorso al pignoramento dei conti correnti fino al completo soddisfacimento del debito. Aler calcola il debito in 90 mila euro, ma l’importo sarà stabilito dal giudice. L’assessore lombardo alla Casa, Paolo Franco (FdI), ha dichiarato: “Dal sopralluogo in via Borsi emerse che Salis dichiarava un reddito mensile di 160 euro e non ha consentito l’ingresso nell’alloggio. L’accertamento del credito sarà oggetto di valutazione del giudice. Salis, tra l’altro, nel 2014, ha occupato in modo recidivo un altro alloggio in via dei Cinquecento, con un processo che l’ha vista condannata sia in primo sia in secondo grado”.

Fontana: “Non capisco la mediaticità della notizia”

A Milano, attualmente, ci sono 2.751 occupazioni abusive negli alloggi di Aler. Nel 2023, Aler ha inviato 8.841 messe in mora per un importo complessivo di quasi 87 milioni di euro. “Ho già detto e lo ripeto: se l’onorevole Salis ha un debito nei confronti di Aler deve pagarlo come lo devono pagare tutti i cittadini. Non capisco neanche questa grande mediaticità della notizia. In Italia vige una regola che chi ha un debito lo deve pagare”, ha commentato il presidente Attilio Fontana. Il leader di Sinistra Italiana,

A difendere Salis a Bruxelles ci pensa Fratoianni, il leader di Sinistra Italiana che ha fortemente voluto candidare Salis con il suo partito alle elezioni europee: “Siamo oltre il ridicolo. Si tratta di una vicenda che vede Ilaria oggetto di una sorta di politica dell’accanimento. Le hanno chiesto 90 mila euro per un accertamento fatto oltre dieci anni fa. Nulla dimostra che quella cifra esiste. Le lotte sociali, a cominciare da quelle sul diritto all’abitare, non possono essere ridotte a questioni di ordine pubblico”. “Non credo di dovermi difendere da niente”, aggiunge Salis. “I movimenti per la casa colmano vuoti laddove le istituzioni non riescono”, conclude l’attivista. Salis, “contenta” di essere finalmente al Parlamento Europeo, promette di dedicare il suo mandato con responsabilità ai più deboli, come detenuti, migranti e precari. Un impegno condiviso con l’altro neoeletto della sinistra italiana, l’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano. “In Europa c’è un’involuzione sulle politiche dell’immigrazione e il mio sogno è dimostrare che c’è un’alternativa e il mio comune lo ha dimostrato”, spiega Lucano, che promette di fare di Riace un “esempio da esportare in Ue”.

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