La sua infanzia venne spezzata dall’omicidio del padre e oggi, quel bambino di 12 anni orfano di Boris Giuliano è diventato il nuovo Questore di Napoli.
Sabato 1 giugno sarà il suo primo giorno di lavoro come Questore di Napoli al posto di Antonio de Iesu, promosso come vicecapo della Polizia, e c’è attesa per l’impronta che Alessandro Giuliano, figlio di Boris Giuliano del capo della mobile di Palermo ucciso dalla mafia nel 1979, darà alla polizia di Napoli e al grande impegno degli uomini e delle donne in divisa continuamente in prima linea. Conosciuto come uomo mite ed assolutamente riservato, il nuovo questore di Napoli studierà il territorio con la stessa attenzione di un medico che deve prima di tutto esaminare il paziente e poi dare una cura o prendere provvedimenti. Ha lavorato contro la mala del Brenta e sulle infiltrazioni criminali e le collusioni di Milano, dove ha a lungo guidato la Mobile prima dell’incarico come capo del Servizio Centrale operativo.
Gli insegnamenti di Boris
Quando suo padre Boris Giuliano, fu ucciso dalla mafia il 21 luglio del 1979, sparato alle spalle mentre prendeva un caffè al bar, il questore Giuliano, già capo dello Sco, aveva solo 12 anni. Per il suo omicidio furono condannati all’ergastolo, nel 1995, i principali esponenti di Cosa Nostra. Da Totò Riina a Bernardo Provenzano, passando per lo stesso Bagarella cui fu riconosciuto il ruolo di autore materiale del delitto. “Da mio padre ho imparato che si può essere poliziotti senza dimenticarsi di essere uomini”, ha avuto modo di dire il questore Alessandro Giuliano.