Il prete Michele Mottola, lo ha confessato, la bambina è stata vittima delle sue attenzioni sessuali non richieste e non volute.
Ad una bambina non si chiedono i bacini come fanno i fidanzati. Ad una bambina non possono essere rubati i sogni della spensieratezza dell’infanzia, non si può privarla per sempre della candida fiducia in un uomo e nel mondo. Il prete Michele Mottola, travestito da amico di famiglia della sua piccola vittima, lo ha fatto. Ha dato sfogo ai suoi istinti, ha violato l’innocenza di una dolce ragazzina che non aveva nessuna voglia né desiderio di essere nel disegno sessuale di quell’uomo. Nella prima parte della storia, con la confessione del prete incastrato dalle registrazioni che la bambina ha fatto degli incontri, dei fruscii e delle richieste vergognose, le responsabilità sono state chiarite. L’uomo è colpevole. Comincia però, ora una seconda parte che sarà complicata da superare per tutti i protagonisti della vicenda. La ragazzina dovrà fondare un nuovo equilibrio che la guidi per il futuro delle sue scoperte e delle sue relazioni umane. I genitori dovranno superare e risolvere il senso di colpa per non aver visto e non aver colto i segnali. Altrettanto dovranno fare i parrocchiani ai quali la bambina aveva in qualche modo aiuto. Non c’è solo una storia di pedofilia negli abusi del prete sulla fanciulla.
Il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo in un’intervista rilasciata a Raffaele Sardo che ne ha scritto dalle pagine de La Repubblica ha confessato il profondo dispiacere per una Chiesa che diventa meno credibile, segnando una via di risoluzione che veda l’aiuto a parti inverse “non è detto che solo il sacerdote possa dare aiuto ai fedeli e non viceversa”, ha detto. Può essere una soluzione ma il modo di approcciarsi alla Chiesa deve necessariamente cambiare. La pedofilia non è una debolezza da curare con la preghiera ma è un disturbo della personalità recidivante che si cura con metodo psichiatrico. In ambito psichiatrico la pedofilia è catalogata nel gruppo delle parafilie, ovvero tra i disturbi del desiderio sessuale, e consiste nella perversione sessuale. L’isolamento in un convento o il trasferimento da una parrocchia all’altra, non basta. Michele Mottola perderà meritatamente il suo ‘don’ e sarà ridotto allo stato laicale ma quanti altri casi esistono e di cui non si parla ancora e non abbastanza? Ci sono delle denunce che sono state sottovalutate? La credibilità della Chiesa va sì recuperata ma per farlo bisogna andare all’origine degli anni passati in seminario, per esempio. Cosa era, veramente il gioco dello scarpone nel seminario di Aversa? Chi erano le vittime e chi i carnefici? E’ ancora viva la memoria di Marco Cerullo, ex vice parroco di Casal di Principe e insegnante di religione a Villa Literno, arrestato in flagranza di reato dalle forze dell’ordine il 19 dicembre 2007, mentre in macchina abusava di un suo alunno di 11 anni. E poi ci sono preti, in provincia di Caserta che anche dopo una condanna definitiva, è restato al suo posto ancora a contattato con i minori. Tina Cioffo
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