Il paradosso della Cina: è la nazione più inquinante nonostante l’uso massiccio dell’energia rinnovabile

Pechino guarda al futuro tra energia solare ed eolica, ma rimane ampiamente il Paese che emette più gas serra a mondo

La Cina rappresenta un caso unico e complesso nel panorama globale delle energie e delle emissioni. Il Paese, noto per essere il più grande emettitore di gas serra al mondo, è paradossalmente anche il leader globale nella produzione di energia rinnovabile. Questo dualismo solleva interrogativi su come la Cina sia riuscita a raggiungere questa posizione e su quali siano le sfide future che dovrà affrontare.

Con una responsabilità che copre circa il 28% delle emissioni globali di CO2, la Cina dipende ancora pesantemente dal carbone, una fonte energetica che costituisce una parte significativa del suo mix energetico. Tuttavia, negli ultimi due decenni, il Paese ha effettuato investimenti massicci nelle energie rinnovabili, superando di gran lunga qualsiasi altra nazione in termini di capacità installata di energia solare ed eolica. Questo è stato in parte motivato dalla necessità di ridurre la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili e di migliorare la sicurezza energetica interna.

Le sfide futuro del governo cinese

Il governo cinese ha riconosciuto l’importanza di affrontare il cambiamento climatico e ha implementato politiche per promuovere l’energia pulita. Secondo un rapporto del Global Energy Monitor, la Cina ha attualmente in costruzione una capacità di energia eolica e solare che è quasi il doppio di quella del resto del mondo messo insieme. Questo include 180 gigawatt di energia solare e 160 gigawatt di energia eolica. Tali investimenti hanno permesso alla Cina di diventare il leader mondiale nella produzione di energia rinnovabile.

Inquinamento Shanghai
Inquinamento Shanghai | Unsplash @Maud Beauregard – ireporters.it

Nonostante questi progressi, la Cina affronta ancora numerose sfide ambientali. La sua economia in rapida crescita richiede enormi quantità di energia, e la transizione dalle fonti fossili alle rinnovabili non è semplice. Il Paese deve anche affrontare gravi problemi di inquinamento dell’aria e dell’acqua, aggravati dall’uso intensivo del carbone. Tuttavia, la Cina sta dimostrando di avere il potenziale per diventare un leader globale nella tecnologia delle energie rinnovabili, e i suoi investimenti in questo settore potrebbero stimolare l’innovazione e la crescita economica. Inoltre, la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio potrebbe migliorare la qualità dell’aria e della vita per milioni di cinesi.

L’inquinamento in Cina

Un’analisi recente suggerisce che le emissioni di CO2 della Cina potrebbero aver raggiunto il picco. Le emissioni di anidride carbonica in marzo sono diminuite per la prima volta da quando l’economia si è riaperta dopo le restrizioni dovute alla pandemia, secondo una nuova analisi. Questo calo è stato il risultato dell’espansione della capacità delle rinnovabili, che ha coperto quasi tutta la crescita della domanda di elettricità, e di un significativo rallentamento dell’attività edilizia.

L’analisi di Lauri Myllyvirta del Centre for Research on Energy and Clean Air, pubblicata su Carbon Brief, ha evidenziato che le emissioni di CO2 della Cina sono diminuite del 3% in marzo 2024 rispetto all’anno precedente, basandosi su un’analisi dei dati ufficiali. Sebbene le emissioni del trimestre siano state ancora più alte, ciò è dovuto al fatto che gennaio e febbraio 2024 sono stati confrontati con il periodo ancora debole dopo la revoca delle restrizioni da Covid a dicembre 2022. Marzo è “il primo mese a fornire un’indicazione chiara delle tendenze delle emissioni dopo il rimbalzo”, afferma l’analisi.

Tra passato e futuro

Le emissioni del settore energetico si sono stabilizzate grazie agli aumenti nella generazione di energia solare ed eolica, mentre la produzione di acciaio è diminuita dell’8% e quella di cemento è crollata del 22% su base annua, riflettendo un rallentamento nel settore immobiliare che probabilmente continuerà. La crescente adozione di veicoli elettrici, che ora rappresentano poco più del 10% di tutti i veicoli sulla strada (rispetto al 7% dell’anno scorso), continua a ridurre la domanda di petrolio.

Mentre la domanda di elettricità è aumentata, anche a livello domestico a causa degli acquisti di condizionatori d’aria, quasi il 90% della domanda aggiuntiva in marzo è stata coperta dalle energie rinnovabili, ha scritto Myllyvirta. Gran parte di questa capacità rinnovabile è sotto forma di impianti solari su piccola scala, sempre più importanti nell’espansione delle rinnovabili in Cina.

Il percorso delle emissioni della Cina rimane incerto, con opinioni divergenti sul fatto che il tasso di installazione delle rinnovabili crescerà o rallenterà. La Cina continua inoltre a investire nei combustibili, e sebbene la crescita della capacità del carbone sia leggermente rallentata nel primo trimestre dell’anno, un numero significativo di centrali elettriche rimane in cantiere.

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