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Ambiente

I risultati delle analisi microbiologiche condotte sull’acqua del lago di Garda non sono positivi

Sarà importante dare seguito a questi risultati con provvedimenti che mettano al centro la tutela della salute pubblica e la salvaguardia dei fragili ecosistemi lacustri”, ha commentato Mirko Laurenti, portavoce della Goletta dei Laghi di Legambiente

I dati che emergono dalle analisi microbiologiche effettuate sulle acque del Lago di Garda non sono rassicuranti. I risultati sono stati resi noti da Legambiente durante la tappa della campagna Goletta dei Laghi. “Sui complessivi 12 punti campionati, risultano fortemente inquinati tre foci su sei sulla sponda veronese del Garda e ben cinque punti su sei sul versante bresciano del bacino lacustre“, si legge nel documento. Ad aver contribuito alla contaminazione dell’acqua potabile in alcune zone del versante veneto potrebbe essere stato l’innalzamento del livello del lago, dovuto alle condizioni meteorologiche influenzate dai cambiamenti climatici. Periodi di particolare siccità o molto piovosi e caratterizzati da eventi estremi influiscono sul funzionamento del sistema di raccolta e di depurazione delle acque reflue.

Le aree più inquinati

Il territorio sta affrontando un’epidemia di gastroenterite con centinaia di persone colpite da malesseri. Sono necessari interventi immediati per tutelare la salute pubblica e salvaguardare gli ecosistemi lacustri. I dati presentati nella conferenza stampa di Sirmione (BS) rivelano i punti fortemente inquinati del Lago di Garda:

  • Foce del canale nei pressi della spiaggia a Le Rive, Salò
  • Foce del torrente nei pressi del porto a Padenghe sul Garda
  • Foce del Rio Lefà a Roina, Toscolano Maderno
  • Foce del rio nell’Oasi San Francesco a Desenzano del Garda
  • Foce del torrente a Santa Maria di Lugana, Sirmione
Lago di Garda | pixabay @travelspot – Ireporters.it

Tre campioni prelevati sulla sponda veneta su sei risultano fortemente inquinati:

  • Foce del torrente Marra a Lazise
  • Foce del torrente Bosca a Lazise
  • Foce del torrente Rielo a Peschiera del Garda

L’Azienda Gardesana Servizi, che gestisce gli acquedotti del Comune del Lago di Garda, ha fatto sapere che gli esami effettuati sui campioni di acqua prelevati dalla rete idrica di Torri del Benaco hanno dato esito negativo, mentre lo scorso venerdì erano state trovate tracce di norovirus.

Rispetto al 2023, cinque punti su sei mostrano un peggioramento significativo. Solo la foce del Rio Lefà a Toscolano Maderno, che già l’anno scorso mostrava concentrazioni al di sopra dei limiti di legge, rimane invariata.

Le dichiarazioni

Elena Ferrario, vicepresidente Legambiente Lombardia, ha dichiarato: Da anni Goletta dei Laghi prova ad affrontare le criticità segnalate dai cittadini o dai circoli Legambiente. Come ripetiamo sempre, le nostre analisi non danno patenti di balneabilità ma sono utili ad individuare le acque non depurate che ancora si riversano a lago dagli sfioratori di piena o provenienti dall’entroterra. Il lago di Garda ha una pressione antropica molto alta dovuta all’eccessiva cementificazione e ai 9 milioni di turisti che solo sulla sponda lombarda si riversano ogni stagione sulle spiagge gardesane. Una situazione questa in cui massima deve essere l’attenzione alla qualità delle acque. Come ci dice l’Europa nella direttiva 2000/60/CE, tutte le acque devono essere di buona qualità, non solo dove ci si bagna. Per questo monitoriamo anche le foci dei fiumi e le acque dei porti”. Elena Ferrario ha spiegato come le condizioni meteorologiche estreme abbiano un impatto significativo sui sistemi di raccolta e depurazione delle acque reflue.

Sarà importante dare seguito a questi risultati con provvedimenti che mettano al centro la tutela della salute pubblica e la salvaguardia dei fragili ecosistemi lacustri – ha commentato Mirko Laurenti, portavoce della Goletta dei Laghi di Legambiente -. La cronaca di questi ultimi giorni riporta che in una zona collocata sulla sponda veneta del Garda è stato vietato l’uso di acqua potabile a seguito di vari casi di gastroenteriti causati da un virus. L’aspetto che ci colpisce e che avvalora la necessità di interventi immediati sul lago è proprio il sospetto che sia stato l’innalzamento del livello del Garda ad aver influito sulla contaminazione dell’acqua della rete acquedottistica. É noto poi che il consumo di suolo continui a essere un grosso pericolo su cui agire per evitare il rischio idrogeologico”.

Luigi Lazzaro, presidente Legambiente Veneto, ha detto durante la conferenza stampa a Sirmione: “Il lago di Garda costituisce un patrimonio idrico, economico e ambientale fondamentale non solo per la Lombardia o il Veneto ma a livello italiano ed europeo . Un patrimonio già oggi gravato sia dagli effetti dei cambiamenti climatici sia dalle numerose pressioni antropiche che insistono su di esso: dal turismo di massa agli episodi di inquinamento e fino ai prelievi idrici per scopi industriali e agricoli. Le acque e il territorio del lago non possono conoscere confini amministrativi, regionali o provinciali, per questo Legambiente da sempre sostiene la necessità di una valutazione unitaria che porti alla condivisione di tutti i piani e i progetti che possono avere ricadute a livello ecosistemico e/o di area vasta”.

Il sindaco di Brenzone beve l’acqua del Lago di Garda

Il sindaco di Brenzone Paolo Formaggioni ha spiegato: “A Brenzone non si sono registrati casi di contagio, ma su questa vicenda c’è stato eccessivo allarmismo, con notizie infondate o esagerate diffuse anche dai media tedeschi, che inevitabilmente hanno generato preoccupazione tra gli operatori turistici“. “Le analisi sui campioni prelevati nel lago sono risultate tutte negative“. “La situazione clinica, come confermato dall’Ulss 9, è in netto e veloce miglioramento. Aspettiamo solo gli esiti dei nuovi campionamenti, ma tutto sta tornando alla normalità. L’acqua del nostro lago è pura”, ha concluso, cercando di rassicurare residenti e turisti sulla qualità e la sicurezza dell’acqua del Lago di Garda, dopo i risultati negativi delle analisi e i casi di gastroenteriti.

Dopo la tappa sul Garda, Legambiente si sposterà sul lago di Iseo il 4 luglio, il 6 luglio su Lago Ceresio, l’8 luglio su Lago Lario e il 9 luglio concluderà a Laveno-Mombello sul Lago Maggiore.

Un elemento importante rilevato durante le analisi dei volontari è che nella maggior parte dei punti di prelievo non erano presenti i cartelli indicanti il divieto di balneazione (segnaletica obbligatoria nelle foci e nei tratti non balneabili). Chi ha partecipato alle attivià di campionamento ha notato anche una grande quantià di rifiuti abbandonati (in particolare mozziconi di sigarette).

Giuliana Presti

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