I droni e il soccorso alpino in elicottero: una coesistenza non priva di problemi

I droni sono sempre più usati per fare riprese in montagna, e in diverse occasioni, l’ultima ieri, hanno ostacolato operazioni delicate

Negli ultimi anni, l’uso dei droni per riprese aeree in montagna è diventato un problema crescente per le operazioni di soccorso in elicottero. Ci sono stati casi in cui si sono sfiorati incidenti, missioni ritardate per evitare collisioni e, in generale, rischi per la sicurezza sia dei soccorritori sia delle persone da salvare.

“I droni sono spesso visti come un gioco o un passatempo, ma sono diventati un ostacolo significativo per un servizio pubblico essenziale“, afferma Fabio Bristot della Direzione nazionale del Soccorso alpino.

I droni e il soccorso alpino in elicottero: problemi a non finire

Chi usa droni in montagna lo fa per catturare immagini spettacolari del panorama dall’alto o, talvolta, per filmare le operazioni di soccorso, cercando di ottenere video ancora più impressionanti. Tuttavia, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, un elicottero non può semplicemente ignorare un drone e proseguire, poiché è un mezzo estremamente delicato.

“Molti immaginano l’elicottero come una sorta di piccolo carro armato, ma io lo descriverei piuttosto come un gioiello tecnologico fragile come carta velina, dove anche un impatto con un oggetto di pochi etti può avere conseguenze disastrose”, spiega Bristot.

I droni e il soccorso alpino in elicottero: una coesistenza non priva di problemi
I droni e il soccorso alpino in elicottero: una coesistenza non priva di problemi – Pexels – Ireporters.it

 

L’elicottero non segue piani di volo fissi come un aereo di linea, quindi chi pilota un drone non può prevedere il suo percorso. A causa di turbolenze o emergenze, l’elicottero potrebbe dover cambiare rotta rapidamente. “L’elisoccorso deve avere la priorità assoluta di muoversi liberamente e in totale sicurezza, senza preoccuparsi di potenziali collisioni con droni usati per fare foto: da una parte abbiamo un passatempo, dall’altra un servizio pubblico che può salvare vite,” spiega Bristot.

Tre anni fa, in provincia di Trento, un elicottero dei Vigili del fuoco evitò per un soffio una collisione con un drone mentre decollava per soccorrere persone coinvolte in un incidente la notte di Capodanno. Dopo il decollo, i piloti notarono alcune piccole luci avvicinarsi rapidamente ai finestrini e dovettero compiere una brusca manovra per evitare l’impatto. L’anno successivo, in provincia di Belluno, il Soccorso alpino della Guardia di Finanza denunciò un uomo che pilotava droni durante operazioni di soccorso, ostacolandone l’esecuzione.

L’ultimo episodio si è verificato lunedì 12 agosto e ha coinvolto un elicottero del 118 che avrebbe dovuto decollare da un rifugio vicino al lago Sorapis, in provincia di Belluno, per soccorrere una donna di 51 anni con un sospetto trauma al piede. Al momento del decollo, gli operatori hanno notato un drone sopra l’elicottero e, non riuscendo a individuare il pilota tra le persone presenti al rifugio, hanno dovuto attendere che il drone si allontanasse prima di poter decollare. Il drone è rimasto sopra l’elicottero per diversi minuti, causando un ritardo nei soccorsi alla donna che aveva richiesto aiuto. Anche il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha espresso critiche molto dure sull’accaduto.

Il problema dei droni è cresciuto notevolmente negli ultimi anni, parallelamente alla loro crescente popolarità per scattare foto e girare video. L’area in cui la situazione è più critica è quella delle Dolomiti, molto frequentata dai turisti, specialmente nei mesi estivi, quando aumentano anche le richieste di soccorso.

Non esistono dati precisi sugli incidenti o sui rischi legati ai droni, anche perché i vari servizi di elisoccorso operano con stime diverse. Tuttavia, Bristot menziona almeno una decina di casi in cui sono stati sfiorati incidenti tra elicotteri del Soccorso alpino e droni usati per scopi ricreativi. Nel 2017, l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (ANSV), un’agenzia governativa italiana, ha riportato almeno 51 segnalazioni di interferenze tra droni e aeromobili nel 2016. Secondo l’ANSV, nel 2015 le segnalazioni erano state 18, segnando un aumento di quasi il 200% da un anno all’altro. Il problema è stato segnalato nel tempo anche da altre organizzazioni di elisoccorso, come Aiut Alpin Dolomites.

Negli anni, gli impatti tra elicotteri e altri oggetti hanno causato la morte di decine di operatori, portando alla presentazione di proposte di legge per introdurre maggiori tutele, che però non hanno avuto seguito. Tuttavia, queste morti sono state in gran parte causate da collisioni tra elicotteri e cavi dell’alta tensione, o con uccelli. “Con i droni, la questione è diversa: parliamo di un dispositivo usato per divertimento e di incidenti che potrebbero essere evitati”, aggiunge Bristot.

Chi utilizza droni per scattare foto e fare riprese aeree dovrebbe seguire regole precise, come quelle stabilite nel regolamento ENAC. La normativa, tra le altre cose, prevede che il drone debba volare sempre a vista, salvo alcune eccezioni. Tuttavia, spesso chi li usa li fa volare fuori dalla propria visuale per ottenere riprese migliori, controllandoli tramite lo schermo del telefono. Se si avvista un elicottero, sia a occhio nudo che sullo schermo, il drone deve essere immediatamente fatto atterrare per liberare il percorso; questa regola, però, viene spesso ignorata.

Inoltre, chi pilota droni dovrebbe ottenere specifiche abilitazioni che garantiscano sia la conoscenza del dispositivo che delle regole per il suo utilizzo. Tuttavia, è frequente che i droni vengano acquistati online a basso costo e utilizzati senza alcuna conoscenza delle linee guida esistenti.

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