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Cultura

I bambini sono capaci di capire gli altri già a 3 anni, cosa sono i neuroni specchio e il loro ruolo nell’empatia

I neuroni specchio sono importanti per poter apprendere comportamenti socialmente per empatizzare con gli altri

Riconoscere l’altro come entità a sé stante, diversa da noi e riconoscere un’intenzionalità e un pensiero altro rispetto al nostro, è un primo passo importante per poter entrare in relazione con il mondo che ci circonda e capire che siamo circondati da persone diverse, con una loro capacità di pensiero e una loro volontà.

I neuroni specchio sono la tipologia di neuroni che ci consente di interpretare l’altro ed influenzano quindi anche il nostro apprendimento sociale. L’aspetto interessante è che entrano in azione già dall’età infantile.

Scopriamo meglio cosa sono questi neuroni, come agiscono e perché sono importanti. 

Cosa sono i neuroni specchio?

I neuroni specchio sono stati scoperti nel 1992 da un team di ricercatori composto da Giacomo Rizzolatti e Vittorio Gallese.

Questi neuroni si trovano nella corteccia premotoria e nell’aria supplementare, ma anche nella corteccia somatosensoriale primaria e in quella parietale inferiore.

Si attivano quando eseguiamo un’azione e quando osserviamo qualcuno svolgere la stessa azione, ovvero: ci mostrano un comportamento e ci permettono di copiarlo, imitarlo, da qui il nome “specchio”. 

I neuroni specchio si attivano quando osserviamo gli altri compiere un’azione o quando noi stessi la compiamo – Unsplash – ireporters.it

Per questo motivo riusciamo ad imparare attraverso l’osservazione diretta di un comportamento: un bambino che vede la mamma svolgere una certa azione, come ad esempio pulirsi la bocca dopo aver mangiato, tenderà ad imitarla ovvero a simulare il suo stesso comportamento.

Ma questo avviene anche in età adulta, ad esempio: guardando la pubblicità di una persona che consuma una bevanda, i nostri neuroni specchio si attiveranno e ci faranno vivere quella sensazione, anche se inconsciamente. Il mirror effect quindi viene ampiamente studiato anche nel marketing.

Se in questo caso però parliamo di comportamento, dovete sapere che i neuroni specchio riescono a fare lo stesso anche con le emozioni. 

Il ruolo dei neuroni specchio nell’empatia

Quando notiamo che una persona che ci sta vicino sta soffrendo, quella sofferenza andremo a percepirla anche dentro di noi e a condividere ciò che sta provando l’altro, proprio a causa dei neuroni specchio. Come se questi neuroni facessero risuonare lo stato emotivo altrui dentro di noi.

Un mancato funzionamento dei neuroni specchio può provocare problematiche legate all’empatia, questo avviene ad esempio con i disturbi dello spettro acustico, che si basano proprio su una mancata capacità empatica. 

Lo stesso avviene anche nei serial killer. Alcuni studi recenti sulle capacità mentali e cognitive dei serial killer hanno mostrato che questi soggetti dimostrano un cattivo funzionamento dei neuroni specchio e quindi non riescono a provare empatia per le loro vittime.

Le neuroscienze forensi stanno continuando ad indagare questi aspetti per cercare di capire se alcuni malfunzionamenti cerebrali come questo potrebbero essere i diretti responsabili del loro comportamento criminali così efferato.

I bambini apprendono già a 3 anni grazie ai neuroni specchio

Uno studio italiano pubblicato sulla rivista Pnas che ha coinvolto Rizzolatti e altri collaboratori, tra cui la direttrice del Dipartimento di Psicologia dell’Università Cattolica di Milano, Antonella Marchetti ha indagato ulteriormente i neuroni specchio, con un foca su bambini di 3 anni.

La Dottoressa Marchetti ha sottolineato come i neuroni specchio diano un vantaggio evolutivo enorme:

“Se sono azioni benevole, i neuroni specchio possono aiutarci ad attivare quei processi di ordine cognitivo superiore che ci inducono a decidere di cooperare; se sono minacciose, a prendere le contromisure adeguate. È un vantaggio evolutivo enorme”.

Ma scopriamo nel concreto cosa ha permesso di rilevare lo studio:

É stato preso in esame il muscolo miloideo di bambini di tre anni. Questo muscolo si attiva quando stiamo per mangiare qualcosa. Nell’esperimento i bambini osservavano dei collaboratori mangiare ed è stato possibile constatare che anche solo la vista di altri mangiare, provocava l’attivazione di questo muscolo nei bimbi.

“I risultati sono rilevanti anche in ottica di diagnosi precoce di bambini con disturbo dello spettro autistico, perché vanno verso la valutazione strumentale psicofisica di un eventuale deficit di comprensione delle intenzioni e disabilità fondamentali per lo sviluppo di competenze sociali” conclude Antonella Marchetti.

I neuroni specchio aprono altre porte alla ricerca

Le neuroscienze sociali hanno tratto enorme beneficio dalla scoperta dei neuroni specchio e grazie alle tecniche di neuroimaging attuali è possibile sapere con maggiore precisione quando e come questi neuroni si attivano e gli studi a riguardo stanno aumentando sempre di più.

In futuro si approfondirà ulteriormente la conoscenza riguardo ai neuroni specchio e la speranza e che si possa approfondire la loro importanza a livello sociale e relazionale e il loro ruolo nel diagnosticare precocemente determinate patologie.

Alessia Barra

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