Indagato l’imprenditore di Casaluce Giuseppe Statuto nell’ambito dell’inchiesta romana che ha coinvolto il presidente del consiglio comunale di Roma Capitale Marcello De Vito.
Il nome dell’imprenditore casalucese Giuseppe Statuto, ritorna ancora una volta alla ribalta della cronaca. L’ immobiliarista, che lo scorso mese di dicembre, era finito agli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta, è stato coinvolto anche dalla bufera giudiziaria che ha condotto in carcere il presidente del consiglio comunale di Roma Capitale Marcello De Vito.
Oltre allo stadio della Roma e ai Mercati generali di Roma Ostiense, gli inquirenti hanno focalizzato l’attenzione anche sulla realizzazione di un albergo nell’area dell’ex stazione ferroviaria di Trastevere. Secondo le accuse contestate nell’ambito dell’indagine condotta dalla Procura romana, Statuto, al momento indagato, avrebbe versato una tangente di 25 mila euro per assicurarsi la buona riuscita del suo progetto imprenditoriale. L’obiettivo era quello di ottenere un permesso a costruire con cambio di destinazione d’uso ed ampliamento di un edificio di viale Trastevere, nell’area dell’ex stazione Trastevere.
L’interesse era della società del gruppo Statuto “Ippolito Nievo srl”. Secondo l’accusa, De Vito e Camillo Mezzacapo (quest’ultimo l’avvocato che avrebbe percepito le tangenti per poi spartirle con De Vito), si sarebbero fatti indebitamente promettere e quindi dare da Giuseppe Statuto a titolo di prezzo della mediazione illecita finalizzata ad ottenere un interlocuzione diretta con il pubblico ufficiale nell’ambito del progetto immobiliare circa 25 mila euro, corrisposti sotto forma di compenso per un incarico professionale conferito allo studio legale di Camillo Mezzacapo e da quest’ultimo trasferito per l’importo complessivo di 16.640 euro su un conto intestato alla società Mdl Srl di fatto riconducibile a Mezzacapo e De Vito.
Giuseppe Statuto nel corso degli anni ha orientato la sua attività immobiliare soprattutto verso gli hotel di lusso. Sono suoi gli edifici che ospitano il Danieli di Venezia, il Four Seasons di Milano e il San Domenico di Taormina. Cinque giorni prima dell’arresto, a dicembre, Statuto ha guadagnato 35 milioni di dollari grazie all’offerta da tre miliardi di dollari di Lvmh sul gruppo Usa di hotel di lusso Belmond, di cui Statuto il 20 novembre ha dichiarato di avere il 5,1 per cento. Sull’accusa di distrazione di 8 milioni di euro dalla società Brera, si è difeso sostenendo che la somma è relativa a una serie di accordi economici tra le società collegate del gruppo e che non è stata “distratta”.
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