Al giorno d’oggi i concerti si guardano attraverso lo schermo dello smartphone e questo a molti artisti non piace
Pochi giorni fa Bob Sinclair si è lamentato sui social del fatto che tutti i presenti alla sua serata in discoteca, piuttosto che scatenarsi e ballare, preferivano immortalare ogni istante attraverso il loro smartphone, rimanendo pressoché immobili per non rovinare l’inquadratura. Le parole del DJ sono state ricche di amarezza:
“Basta cellulari in discoteca, altrimenti è un incubo. Mi sento così depresso. È stato il peggior concerto della mia intera carriera. Entri nel locale, posto meraviglioso a Mykonos, ragazze meravigliose, pensi che sarà una serata divertente. La gente sta ferma col cellulare in mano. Stanno lì congelati a filmare.”
A questa sua presa di posizione hanno fatto seguito migliaia di commenti di utenti che si dicevano completamente d’accordo con lui.
Tutto questo capita ad ogni concerto: i fan, piuttosto che godersi il momento pensano che non possono farsi sfuggire nessun istante del concerto, che devono riprendere ogni secondo per poterlo rivivere quando vorranno una volta terminato, o per poter condividere il momento sui social. Ma è davvero il modo giusto di viversi un concerto? O forse Bob Sinclair ha ragione quando sostiene che è parecchio frustrante per un artista trovarsi difronte ad un muro di cellulari?
Scopriamo quali altri grandi nomi della musica in passato si sono schierati contro l’utilizzo dei cellulari ai loro concerti.
Molto spesso i cantanti sul palco chiedono ai loro fan di mettere via i cellulari e semplicemente di godersi il momento dal vivo, senza pensare a riprese e fotografie.
Ne è un esempio Bob Dylan che per il suo concerto in Italia ha vietato ai fan di utilizzare i loro cellulari, anzi ha addirittura chiesto di inserirli in una custodia speciale in grado di bloccare il dispositivo. Estremo? Forse, ma almeno sappiamo che ha funzionato davvero.
Ma non è il solo artista ad aver indetto la regola: “No phone area” infatti anche Alicia Keys, John Mayer, I Guns’N Roses e Jack White hanno deciso di fare lo stesso. Bruno Mars è arrivato addirittura a sostenere che è impossibile leggere le sensazioni del pubblico dal momento che alzando la testa e guardando la platea ci si ritrova davanti ad un muro di telefoni.
Ma anche molti artisti italiani sembrano essere diventati insofferenti rispetto alla smartphone mania ai concerti, infatti Achille Lauro durante il Concertone del primo maggio a Roma ha chiesto esplicitamente al pubblico di mettere da parte il cellulare, e Cosmo, giovane artista italiano, ha introdotto una politica anti-smartphone ai suoi concerti che, nonostante polemiche, lamentele e appelli alla libertà di potersi vivere i concerti come meglio si crede, ha funzionato.
Infatti, pare che i fan lo abbiano ascoltato e Cosmo li ha ringraziati pubblicamente sui social per aver coperto le fotocamere con i bollini che aveva fatto distribuire all’ingresso.
“Ogni telefono risucchiava un po’ dell’energia sia di chi lo sollevava sia di chi gli stava attorno. Rendevano più difficile entrare in quella sorta di ondulazione collettiva.”
Spiega Cosmo raccontando i motivi che lo hanno spinto a prendere la decisione dei bollini sulle fotocamere e prosegue sottolineando di aver lasciato completa libertà ai suoi fan di applicare o meno l’adesivo, proprio perché la scelta doveva essere loro:
“È stato un gesto perlopiù simbolico, perché le persone non venivano cacciate se rimuovevano lo sticker, ma il risultato è stato fighissimo. Obiettivamente è stata un’esperienza diversa, poter vedere un posto come l’Alcatraz di Milano con tremilasettecento persone e forse dieci telefoni alzati, nascosti in fondo. Scendevo tra le prime file a cantare e guardavo finalmente le persone in faccia. Ci guardavamo negli occhi, e non mi piazzavano il telefono davanti”.
Quando un fan di un cantante sceglie di riprendere il concerto non lo sta facendo perché non è coinvolto dal momento o perché non sente il bisogno di scatenarsi sulle note delle sue canzoni preferite, ma probabilmente subentra la paura dentro di lui di perdersi qualcosa, di non riuscire a percepire l’ondata travolgente che il momento che sta vivendo porta con sé, perciò riprendere diventa necessario per poter immortalare ogni secondo e poterlo riguardare quando vuole, cogliendone nuovi dettagli.
Tuttavia, non tutti i fan ragionano in questo modo e c’è chi ai concerti nemmeno tira fuori il cellulare: tutto dipende da una scelta soggettiva, e se vogliamo appellarci a democrazia e libertà, obbligare una platea che ha speso parecchi soldi per un biglietto a non scattare foto o fare video potrebbe sembrare presuntuoso da parte di un artista…
Ecco perché quello che si può fare davvero è invitare le persone a provare una nuova esperienza da spettatore, spingerle a viversi l’istante per quello che è, assorbirlo e registrarlo con la mente piuttosto che conservarlo nella galleria dell’iPhone.
Bisogna anche tenere presente, però, che questa è l’era digitale e per chi ci è nato è estremamente difficile fare a meno di immortalare ciò che capita ad un concerto. Piuttosto che vietare l’utilizzo degli smartphone ai concerti, si potrebbe cominciare per gradi a fare riscoprire quanto possa essere bello godersi anche solo poche canzoni senza tenere il braccio in alto per l’inquadratura perfetta.
Anche i critici musicali si sono scagliati contro l’utilizzo degli smartphone ai concerti. Per esempio, il giornalista musicale Simon Price ha scritto che da assiduo frequentatore di concerti fin dagli anni ‘80 ha avuto modo di assistere in pieno a questa transizione del pubblico verso l’era digitale e afferma che il comportamento dei fan è peggiorato in modo obiettivo e osservabile nel tempo:
“I concerti vengono rovinati costantemente da certa gente che non sa stare zitta e da altra che non vuole metter giù il cellulare.”
Insomma, artisti e critici musicali si trovano d’accordo nell’affermare che i cellulari stanno rovinando l’atmosfera dei concerti, mentre non tutti i fan sono disposti a metterli da parte e rinunciare a inquadrare i loro cantanti preferiti…
Ma ora vogliamo fare una domanda alquanto provocatoria: voi che state leggendo, riguardate mai tutti i video dei concerti che avete nel cellulare? O semplicemente li lasciate lì a decantare e ad occupare spazio sul cellulare?
Provate a rispondere a questa semplice domanda dentro di voi e ricordatevi della risposta la prossima volta che farete bippare il biglietto all’ingresso di qualche stadio o palazzetto.
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