Gli smartphone hanno cambiato le norme di comportamento in palestra e le persone che ci lavorano sono un po’ preoccupate
Rimetti i pesi al loro posto dopo averli usati; appoggia un asciugamano sui macchinari che stai usando (o ripuliscili dopo averlo fatto se si è sudati), non occupare inutilmente un macchinario che non stai più usando.
Queste sono alcune delle regole di comportamento che chi va in palestra conosce bene: tendenzialmente l’idea è quella di lasciare lo spazio pulito e ordinato e di evitare di mettere a disagio le altre persone che sono lì per allenarsi.
Nell’ultimo decennio, però, il progressivo introdursi degli smartphone nella vita quotidiana ha cominciato a sollevare vari dubbi su quale sia la condotta più rispettosa da adottare se si vuole usare il cellulare in palestra. Scopriamo perché!
Anche per questo nei commenti capita spesso di trovare scambi di opinioni molto intensi tra chi trova molto fastidiose le persone che stanno troppo al telefono in palestra e quelle che invece difendono la possibilità di farlo.
Anche guardare il cellulare nei momenti di riposo tra un esercizio e l’altro – magari per rispondere a qualche messaggio o controllare i social network – è diventato sempre più comune.
Questo comportamento può causare qualche fastidio: nel 2019, in un articolo che proponeva un “galateo degli smartphone in palestra”, il Wall Street Journal consigliava di non restare mai fermi su un macchinario durante le pause tra gli esercizi, o almeno di assicurarsi che nessun altro abbia bisogno di usarlo.
In caso ci sia qualcuno, è sempre buona norma proporre di alternarsi nell’uso del macchinario, come si faceva prima della diffusione degli smartphone.
Usare il telefono durante le pause può anche compromettere la qualità dell’allenamento: la letteratura scientifica al riguardo è ancora limitata, ma alcune ricerche recenti indicano che spostare costantemente l’attenzione dall’esercizio allo smartphone porta a svolgere l’attività con minore intensità e precisione, aumentando anche i rischi di perdere l’equilibrio.
“Tutto ciò che ti distrae dal compito da svolgere, che si tratti di mandare un messaggio, cambiare canzone o inserire informazioni in un’app, ti distrarrà dalle tue prestazioni e potrebbe potenzialmente aumentare il rischio di infortuni”, afferma il professor Michael Rebold, autore di due di questi studi.
C’è da dire che però, negli ultimi anni, il settore del fitness si è evoluto in una direzione che spesso rende necessario tenere con sé lo smartphone durante l’allenamento: sempre più palestre infatti richiedono ai clienti di scaricare un’applicazione per consultare la scheda degli esercizi.
Durante la pandemia, molte persone si sono abituate a seguire piani di allenamento organizzati da personal trainer a distanza o da app di fitness, che sono meno personalizzate e quindi un po’ più rischiose.
In questi casi, è fondamentale poter guardare il cellulare per capire quale esercizio svolgere, rendendo difficile allenarsi senza smartphone.
Inoltre, sempre più persone scattano foto e girano video in palestra per varie ragioni: alcuni pubblicano una foto dei propri progressi su Instagram per comunicare agli amici che sono motivati o per attirare l’attenzione di qualcuno.
Altri si riprendono mentre eseguono esercizi specifici per osservare la propria forma e assicurarsi di eseguirli correttamente. Tuttavia, è raro che queste immagini includano altri clienti della palestra.
Le buone pratiche relative alla privacy non sono le sole a essere costantemente ridiscusse nelle sezioni commenti dei social network. Per esempio, a marzo una personal trainer e influencer è stata molto criticata dopo aver pubblicato un video in cui si lamentava di un cliente che era passato davanti alla sua telecamera mentre cercava di riprendere un proprio esercizio, sostanzialmente costringendola a fare il video da capo.
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