Gli italiani spendono di più in telefoni che negli alimentari, la classifica dei consumi

Negli ultimi tre decenni, gli italiani hanno manifestato un crescente interesse per la tecnologia, un’evoluzione che si riflette chiaramente nelle abitudini di consumo delle famiglie. Secondo un recente studio di Confcommercio, che ha analizzato i consumi dal 1995 al 2024, la spesa pro capite per gli smartphone ha registrato un incremento del 6.500% in termini reali. Questo dato sottolinea come la telefonia mobile sia diventata una componente fondamentale della vita quotidiana degli italiani.

Parallelamente, anche il settore dei personal computer e dei prodotti audiovisivi e multimediali ha visto una crescita significativa, con un aumento del 962% nella spesa pro capite. Questa tendenza evidenzia una trasformazione profonda nelle priorità dei consumatori italiani, che sempre più spesso investono in dispositivi tecnologici per il lavoro, l’intrattenimento e la comunicazione.

Una spesa totale in crescita

Nonostante l’aumento della spesa tecnologica, l’analisi di Confcommercio rivela che la spesa complessiva per consumi delle famiglie italiane nel 2024 è stata di 21.778 euro pro capite. Sebbene questo dato indichi un recupero rispetto ai livelli pre-pandemici, è ancora inferiore ai picchi raggiunti nel 2007, con un gap di 138 euro per persona. Questo suggerisce che, nonostante la forte spinta data dalla tecnologia, la crescita dei consumi in generale è stata frenata da fattori economici e sociali, tra cui la pandemia e l’incertezza economica.

Tempo libero e tecnologia

Tra i settori che hanno mostrato una crescita più grande, spicca quello del tempo libero, che ha superato i livelli di consumo del 2019 già nel 2023. All’interno di questo comparto, i servizi ricreativi e culturali hanno registrato un aumento del 90%, a conferma di un rinnovato interesse degli italiani per esperienze che combinano intrattenimento e cultura. Questo trend positivo può essere attribuito, in parte, alla digitalizzazione e alla maggiore accessibilità dei contenuti culturali attraverso piattaforme online, che hanno ampliato le possibilità di fruizione per un pubblico più vasto.

Pasta cruda
Pasta cruda | Pixabay @Сибирка – ireporters.it

D’altra parte, il turismo e la ristorazione, nonostante il recupero degli ultimi anni e i continui record di presenze, non sono ancora tornati ai livelli pre-pandemici. Questo indica che, sebbene vi sia stata una ripresa, persistono delle incertezze che limitano la spesa in questi settori.

Un cambiamento nei consumi tradizionali

Contrariamente all’andamento positivo della spesa per la tecnologia e il tempo libero, i consumi legati a prodotti tradizionali come alimentari, bevande, abbigliamento, mobili ed elettrodomestici hanno subito una flessione. Dal 1995 al 2024, la spesa per alimentari e bevande è diminuita del 10,6%, quella per l’abbigliamento del 3,9%, e quella per mobili ed elettrodomestici del 3,5%. Inoltre, il consumo di elettricità e gas ha registrato un calo del 16,6%, un dato che riflette le politiche di risparmio energetico adottate negli ultimi anni e una maggiore consapevolezza degli sprechi.

Il futuro dei consumi in Italia

Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha sottolineato come “i consumi legati al tempo libero e alla filiera turistica saranno determinanti per la crescita economica futura. Tuttavia che l’economia italiana si trova ancora in una fase di incertezza, con fattori chiave come l’occupazione, l’inflazione e gli investimenti del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) che giocheranno un ruolo cruciale”. Sangalli ha inoltre evidenziato “l’importanza della piena attuazione della riforma fiscale, che potrebbe sostenere i redditi e i consumi delle famiglie, contribuendo a un ulteriore rafforzamento dell’economia”.

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