Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità, le origini della ricorrenza

La Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1994 per aumentare la consapevolezza sulle conseguenze della desertificazione e della siccità

Il 17 giugno si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità, promossa dalla Convenzione delle Nazioni unite contro la desertificazione (Uncdd). È stata istituita a Bonn il 17 giugno 1994, esattamente 30 anni fa. Ogni anno viene scelto un tema specifico che riflette i punti attuali più importanti. Il tema di quest’anno è “United for land. Our legacy. Our future” (Uniti per la terra. Il nostro patrimonio. Il nostro futuro) con un focus sulla tutela del territorio: la nostra risorsa più preziosa per garantire la stabilità e la prosperità di miliardi di persone in tutto il mondo. 

Le celebrazioni ufficiali della Giornata si terranno a Bonn, con la collaborazione del Ministero per la cooperazione e lo sviluppo economico della Germania, ma in tutto il mondo sono previsti eventi per sensibilizzare la popolazione sulla tematica.

Le origini della ricorrenza

La Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1994 per aumentare la consapevolezza sulle conseguenze della desertificazione e della siccità e per promuovere l’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite per la Lotta alla Desertificazione (UNCCD), entrata in vigore nel dicembre 1996.

Al fine di sensibilizzare i governi, le organizzazioni e gli individui sulla responsabilità collettiva nell’utilizzo sostenibile dell’acqua e di prevenire la desertificazione e la siccità, nel 1995 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con Risoluzione A/RES/49/115, ha scelto il 17 giugno per celebrare la Giornata mondiale contro la desertificazione e la siccità. Lo stesso giorno, nel 1994 veniva adottata a Parigi la Convenzione per la lotta alla desertificazione (UNCCD – United Nations Convention to Combat Desertification), ratificata da 200 Paesi. Obiettivo della Convenzione è mitigare gli effetti della siccità attraverso attività di cooperazione internazionale e accordi di partenariato nei paesi più colpiti, in particolare in Africa. Le strategie messe in campo si concentrano sul miglioramento della produttività del suolo e sulla gestione sostenibile delle risorse del territorio e dell’acqua. Le pratiche considerate non sostenibili sono le monocolture, l’uso di sostanze chimiche e il pascolo eccessivo”, si legge nel sito di ONU Italia.

Siccità
Siccità | unsplash @redcharlie – Ireporters.it

L’Italia ha ratificato la sua adesione alla UNCCD nel 1997, sia in veste di paese donatore sia come paese colpito dalla desertificazione. Il Comitato Nazionale di Lotta alla Siccità ed alla Desertificazione (CNLSD) è stato istituito nel 1997 dal Ministero dell’Ambiente con il compito di coordinare l’attuazione della Convenzione in Italia. Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) nel 1999 ha adottato il Programma di azione nazionale per la lotta alla siccità e alla desertificazione, che individua le strategie da mettere in campo sia a livello statale che regionale per combattere la desertificazione e la siccità in Italia. In particolare il programma si sviluppa su quattro settori: protezione del suolo, gestione sostenibile delle risorse idriche, riduzione dell’impatto delle attività produttive e riequilibrio del territorio“, continua la nota.

Gli obiettivi della giornata

Gli obiettivi della Giornata della Desertificazione e della Siccità sono: “Promuovere la consapevolezza pubblica sui problemi legati alla desertificazione, al degrado del territorio e alla siccità, presentare soluzioni guidate dall’uomo per prevenire la desertificazione e invertire l’intensificarsi della siccità e rafforzare l’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite per combattere la desertificazione“, si legge nel sito di ISPRA. Quest’evento è infatti un’opportunità per governi, organizzazioni non governative e comunità per dimostrare interesse e impegno e per trovare soluzioni per uno sviluppo più sostenibile.

La desertificazione, il degrado del territorio e la siccità sono tra le sfide ambientali più urgenti del nostro tempo, con oltre il 40% di tutta la superficie terrestre nel mondo già considerata degradata. A mettere a rischio la produttività di queste terre incidono la deforestazione, il pascolo eccessivo e le cattive pratiche di irrigazione.

Come mostrato nelle valutazioni riportate nel Rapporto dell’ISPRA, il Paese ha toccato nel 2022 il minimo storico, dal 1951 a oggi, di disponibilità annua di risorsa idrica (-50% rispetto alla media annua riferita al trentennio climatologico 1991-2020), situazione aggravata anche da valori di temperature sopra la media, che hanno aumentato la quota di evapotraspirazione. È analizzata nel rapporto anche la grave e persistente siccità che ha interessato l’Italia nel 2022 e che in, alcune aree del territorio, si è manifestata già a fine 2021 ed è perdurata fino ai primi mesi del 2023. Le analisi mostrano che, ove si consideri come indicatore di gravità della siccità la percentuale di territorio nazionale che è stata soggetto durante lo stesso anno a siccità estrema, il 2022 è stato il sesto anno più siccitoso in Italia dal 1952“, si legge nel sito dell‘Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.