Gara a chi è più “bravo”, la lunga campagna elettorale di Teverola

E’ una lunga campagna elettorale quella di Teverola, cominciata praticamente dopo il 14 agosto, quando nove consiglieri (quattro della maggioranza e cinque dell’opposizione) hanno decretato nella stanza di un notaio la decadenza del sindaco Dario Di Matteo.

Il ritorno di Lusini

Di Matteo con la compagine che faceva riferimento a Gennaro Caserta, era riuscito a mandare a casa il sindaco storico di Teverola, Biagio Lusini, che dopo la sonora sconfitta non ha di certo perso l’occasione di una “vendetta” politica, potendo contare sulla complicità dei membri dimissionari della maggioranza. Lusini, che era stato messo nell’angolo, è così ritornato in auge e sarà candidato alle prossime elezioni amministrative, sebbene non ci siano notizie sulla formazione della lista, per il cui completamento mancano ancora molti tasselli.

“Futura per Teverola”

Sul fronte dimissionari invece restano insieme Tommaso Barbato, Gennaro Caserta e Biagio Pezzella. Meggy Pennini e Michela Menale, che prima appartenevano al gruppo dei tre, e oggi sono con Di Matteo, ne presero le distanze quando fu protocollato un documento recante una loro firma apposta molto tempo addietro, senza che ne venisse condivisa l’attualizzazione.

Al loro fianco ci sarà Angela Improta, fra le principali artefici della decadenza del consiglio.

La candidatura di Tommaso Barbato finora sembrava blindata, ma da quando “Futura” (di cui Barbato fa parte) ha chiuso l’accordo con “Per Teverola”, gruppo che fa riferimento al consigliere regionale Stefano Graziano, qualcosa sembra essersi incrinato.

La frangia “perplessa” di Futura

Il timore all’interno di Futura è che non si avalli la candidatura di Barbato, annunciata già da tempo. Sul fronte di “Per Teverola”, ci sono gli ex assessori lusiniani Crescenzo Salve e Michele Cipriano, che potrebbero avere la velleità di candidarsi alla guida della lista, venendo da un’esperienza di lungo corso. E’ ancora tutto da stabilire, ma è certo che in Futura, non è massima la fiducia nell’operato di Gennaro Caserta, delegato alla trattativa con il gruppo di Graziano. Caserta ha parlato di “dialogo, confronto e condivisione di programmi ed idee”, ma una frangia della sua coalizione teme che si stia mettendo in discussione il nome di Barbato. L’accordo è mal digerito anche perché, secondo i membri perplessi di “Futura”, in termini elettorali non si potrà contare su un gran supporto.

La corsa ad attribuirsi i meriti

In attesa che si trovi la quadra all’interno del nuovo soggetto “Futura per Teverola”, si assiste intanto alla corsa ad appropriarsi dei meriti per le cose positive fatte in città. E così arriva il “cappello” di chi non si è mai visto e all’improvviso si scopre impegnato in ogni ambito per la propria città, forse per accaparrarsi qualche voto quando sarà necessario. E cosa dire dei meriti rivendicati dai dimissionari, attraverso la voce dei nuovi alleati, relativamente ad alcuni progetti per la città? Ma non si erano dimessi perché il sindaco non li lasciava operare? E se su un fronte regna la contraddizione, sull’altro c’è Di Matteo che parla di città ferita ed elenca i traguardi che non sarebbero stati raggiunti a causa di chi l’ha mandato a casa, senza fermarsi a riflettere sugli errori che anche lui, lungo la strada, ha di certo commesso.

Resta sulla posizione di volersi candidare sindaco, Francesco D’Auria, alla guida di “Noi per voi”.

 

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