Legati, picchiati e imbavagliati, un vero e proprio incubo quello vissuto durante la notte tra giovedì e venerdì da una famiglia di San Cipriano d’Aversa, nel casertano. Ad aggredirli sono stati un gruppo di ladri, entrati in casa in un’azione militare per impossessarsi di soldi e preziosi. I ladri avevano un accento dell’Est Europa.
I figli legati, il padre picchiato
L’intrusione è avvenuta nella notte in una delle abitazioni di San Cipriano d’Aversa, in via G. Belli e chi ha agito lo ha fatto agendo come un militare, con passamontagna, guanti in lattice in un’azione coordinata che ha portato quattro persone all’interno della struttura ed altre fuori come palo. Il tutto è avvenuto intorno alle 3 di notte, con la famiglia che è stata completamente sorpresa nel sonno. I malviventi una volta entrati hanno bloccato i quattro componenti della famiglia, legando i figli di Carmine Elmo e picchiando con un martello il capofamiglia. La casa è stata rivoltata come se fosse transitato un uragano, con il gruppo paramilitare che è riuscito ad impossessarsi di soldi e preziosi tenuti in casa, ma ha anche arraffato indumenti e borse. Un’incubo ad occhi aperti per la famiglia sanciprianese che ha dovuto assistere inerme all’azione dei ladri mentre picchiavano C.E., che è dovuto ricorrere anche alle cure del pronto soccorso per le ecchimosi e forse un braccio rotto, prodotto dalle martellate con cui è stato colpito.
Il giallo dell’intrusione
I ladri, tutti con l’accento dell’Est Europa, sembravano fossero informati del fatto che in casa c’erano soldi liquidi. I malviventi sono riusciti ad entrare con facilità, forzando una delle finestre dell’abitazione. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Casal di Principe, guidata dal capitano Luca Iannotti, gli uomini del Norm e la scientifica, che hanno lavorato molte ore per cercare di ricostruire la vicenda.
Solo qualche giorno fa i carabinieri della stazione di Grazzanise avevano arrestato una banda di criminali dediti a rapine in abitazione, bar e sale scommesse, che agiva proprio con azioni paramilitari ed avevano cercato di uccidere anche un uomo a Castel Volturno.