I sindacati delle principali sigle del comparto sanitario scrivono all’Asl di Caserta, per delineare la situazione sulla fruizione delle ferie.
Con una missiva indirizzata al direttore generale dell’Asl di Caserta, Ferdinando Russo, le principale sigle sindacali del comparto sanitario hanno fatto sentire la propria voce in relazione alla fruizione delle ferie. A siglare la lettera sono Cgil-Fp, Cisl-Fp, Uil-Fpl, Nursing Up, Filas, Aaroi- Emac, Anaao, Cimo, Fvm, Fesmed.
Al centro della situazione c’è la questione ferie del 2019 che il personale sanitario dell’Asl di Caserta dovrebbe consumare entro e non oltre il 30 giugno 2020. Qualora queste non fossero consumate andrebbero perse e non retribuite. In condizioni normali le ferie dell’anno precedente vanno consumate entro il primo trimestre dell’anno successivo, quindi in questo caso andavano consumate entro marzo 2020 (termine spostato a giugno ndr). L’emergenza Covid, scoppiata proprio in questi mesi, ha però bloccato la possibilità di prendere ferie da parte di medici ed infermieri impegnati a combattere in prima linea contro il coronavirus. Ora però quei giorni di permesso vanno consumati, altrimenti vengono persi, ma visto l’accumulo che c’è stato in questi mesi si potrebbe rischiare anche una crisi di personale.
Ci sono tanti sanitari, infatti, che potrebbero godere anche di venti o trenta giorni di ferie, cosa che creerebbe un’assenza di personale presso gli ospedali. Non va dimenticato che l’emergenza coronavirus è tutt’altro che superate ma nel frattempo si sono aggiunte anche altre attività che prima erano bloccate. Ad esempio all’ospedale Moscati di Aversa si ritorna a lavorare per gli esami agli esterni alla struttura ospedaliera. A questo va aggiunto che molti nosocomi casertani sono già in carenza di organico e quindi non potrebbero sopportare una ulteriore diminuzione di personale in ferie.
Al problema ferie si aggiunge anche quello degli straordinari, bloccati dall’Asl di Caserta. Dal mese di marzo non si può fare straordinario e qualora un medico dovesse essere chiamato come ‘reperibilità’ dovrebbe andare a ‘recupero’, ovvero scalare dalle ore di lavoro che deve eseguire nei giorni successivi. In questo contesto diventa ancora più complicato riuscire a coprire eventuali turni scoperti da medici e infermieri che tecnicamente dovrebbero andare ‘per forza’ in ferie. Ecco perché tra il personale chiede di allungare il periodo in cui si possono utilizzare le ferie arretrate, ma anche di sbloccare i pagamenti degli straordinari. Altre soluzioni possono essere quelle relative allo sblocco delle graduatorie, ma anche regolarizzare i tanti precari che oramai da anni attendono di essere inquadrati con un contratto a tempo indeterminato.
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