Familiari delle vittime innocenti in presidio davanti al Parlamento. Ricevuti dal presidente della Camera, Roberto Fico che ha assicurato la convocazione di un Tavolo permanente.
“La lotta alle mafie non può diventare un esercizio retorico, uno strumento di facile consenso. I familiari meritano considerazione e sono 25 anni che chiedono le stesse cose. Ora basta!”. Così il presidente di Libera Don Luigi Ciotti durante il presidio organizzato dall’associazione Libera davanti al Parlamento, a cui hanno partecipato centinaia di familiari di vittime innocenti delle mafie provenienti da tutta Italia. Una delegazione ha poi incontrato il presidente della Camera, Roberto Fico. “Non possiamo stare zitti e inermi. La mafia più pericolosa è la mafia delle parole, è immobilismo, la burocrazia, il promettere e non fare”, ha detto don Ciotti. In piazza sono state presentate le richieste elencate in un manifesto per chiedere giustizia e rispetto. Accanto ai familiari delle vittime innocenti anche il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra. Una battaglia che vede impegnato in prima linea anche il Comitato don Peppe Diana. Molti familiari sono partiti anche dalla provincia di Caserta con le fotografie dei loro cari, alcuni in attesa di riconoscimento.
Il manifesto con le richieste
Nel manifesto si chiede che: sia riconosciuto lo status di Vittima di mafia anche alle persone che hanno perso la vita a causa di eventi delittuosi di stampo mafioso in data antecedente al 1 gennaio 1961 e per le quali ricorrano i presupposti per il riconoscimento medesimo insieme all’equiparazione delle vittime del dovere e delle mafie alle vittime del terrorismo. E questo per evitare ulteriori disparità tra le vittime in base alla tipologia dell’evento delittuoso. Riguardo all’estraneità della vittima e dei suoi familiari fino al quarto grado, così come previsto dalle norme, Libera chiede che sia effettuata una valutazione caso per caso, relativamente alle frequentazioni del superstite e dei familiari della vittima e non sul grado di parentela.
In materia di prescrizioni e decadenze, previste anche da una recente circolare del Ministero dell’Interno, sia fatta un’attenta ed urgente riflessione per evitare interpretazioni ingiustamente restrittive oltre che un riordino ragionato di tutte le norme che disciplinano i diritti previsti a favore delle vittime delle mafie, al fine di rendere effettiva la fruizione che rispetto ad alcuni punti fondamentali resta molto spesso solo sulla carta.
Si chiede inoltre che i tempi della valutazione delle singole istanze non si dilatino a dismisura e che l’attenzione alla vittima venga posta al centro della riflessione del legislatore, al fine di rendere operative anche in Italia le direttive europee in materia di tutela della vittima e dei suoi familiari, ad essa equiparati, in particolare rispetto alla stessa posizione dei familiari delle vittime nel processo, visibilmente limitata rispetto a quella del reo, dato anche l’approccio reocentrico del nostro sistema processuale; promuoviamo un sostegno alle vittime dei reati intenzionali violenti.
E’ stato assicurato la convocazione di un Tavolo permanente per discutere delle questioni e approcciare le soluzioni più adatte. Al Tavolo siederanno non solo i rappresentati di Libera ma anche avvocati e prefetti.
Tina Cioffo