Falsi invalidi, scattano le manette per chi rilasciava certificati illegittimi.Il medico dopo aver creato false commissioni attestava la falsa invalidità
Corruzione, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falso. Sono le accuse che hanno fatto scattate le manette per 4 persone tra Caivano in provincia di Napoli, San Marcellino ( si tratta dell’ex sindaco Pasquale Carbone), Casapesenna e Lusciano in provincia di Caserta. La misura cautelare ai domiciliari è stata eseguita dai militari della Compagnia Pronto Impiego della Guardia di Finanza di Aversa, diretta dal tenente colonnello Michele Doronzo.
L’indagine
L’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, guidata dal procuratore Francesco Greco ha avuto origine dall’accertamento di due episodi connessi al rilascio di falsi certificati di invalidità civile nei confronti di soggetti dimoranti nell’agro aversano. Le successive indagini hanno consentito, secondo l’ipotesi accusatoria avvalorata dal GIP, di ricostruire il modus operandi utilizzato per conseguire indebitamente le erogazioni pubbliche: gli indagati, tra i quali anche il titolare di un CAF di Lusciano nonché collaboratore di un patronato di Aversa, per garantire il riconoscimento delle invalidità ai loro parenti ed amici, si erano avvalsi della complicità di un medico, Presidente di una Commissione Medico-Legale e collaboratore esterno dell’Inps di Caserta. L’uomo, ottenuto l’illecito compenso, aveva falsamente certificato a favore dei due beneficiari, senza neppure sottoporli alle prescritte visite mediche, una percentuale di invalidità tale da fargli ottenere la relativa indennità, unitamente alla prestazione aggiuntiva dell’accompagnamento e agli altri benefici previsti dalla legge 104/92.
Sotto la lente 75 pratiche
Gli ulteriori approfondimenti investigativi, effettuati dai finanzieri di Aversa con la collaborazione dell’Inps di Caserta hanno consentito di individuare altre 75 pratiche di riconoscimento di invalidità civile gestite dallo stesso medico che presentavano delle irregolarità istruttorie. In particolare, nella maggioranza dei casi, secondo quando contestato, il medico effettuava l’accesso allo specifico portale e, dopo aver creato false commissioni (delle quali facevano parte altri ignari medici), attestava telematicamente la falsa invalidità senza, evidentemente, aver effettuato alcuna visita medica e senza aver esaminato il relativo fascicolo sanitario, peraltro in molti casi mai creato. Alcuni dei beneficiari, sottoposti a visita di revisione straordinaria da parte di un’apposita Commissione Medico-Legate inviata dalla Direzione Generale dell’INPS di Roma, sono risultati sprovvisti dei requisiti necessari per il riconoscimento dell’Invalidità Civile, altri, di quelli previsti per l’assegnazione di una percentuale di invalidità tale da permettere l’ottenimento dei benefici aggiuntivi di legge.