Eredità senza testamento: non farti fregare, la legge 2024 ti tutela

Gestire un’eredità senza testamento può essere difficile, ma non è detto sia sempre così. Ecco cosa fare in questi casi.

La perdita di un parente o di una persona cara può essere difficile da sopportare, innanzitutto per il valore affettivo che questo può comportare ma non solo. Ci sono infatti diversi aspetti di tipo pratico che è bene conoscere e di cui ci si deve occupare, che possono costringere, almeno nei primi giorni dopo il decesso, a dover mettere da parte parzialmente il dolore per poterli portare a termine, a partire dalla comunicazione di quanto accaduto ai parenti all’organizzazione del funerale.

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La gestione di un’eredità può comportare diatribe Irepoters.it

In casi simili, molti lo avranno sperimentato in prima persona, potrebbero uscire allo scoperto parenti che non si vedevano da tempo e con cui magari si erano interrotti i rapporti. Non è così difficile individuarne la ragione, ovvero capire se ci siano dei beni che possano spettare loro in virtù del legame familiare. Se ci si vuole sentire perfettamente tutelati ed evitare diatribe è quindi bene sapere cosa preveda la legge per la gestione di un’eredità senza testamento.

Eredità senza testamento: sapere cosa fare è importante

La suddivisione dei beni non è sempre facile, anzi è proprio in questo frangente che può emergere il vero carattere di una persona, compreso di chi ha a che fare in maniera quasi quotidiana con noi. In casi simili, si potrebbe infatti arrivare a pretendere anche quello che non è dovuto o che si preferirebbe tenere per sé, specialmente se a morire è uno dei genitori e solo uno dei figli si è occupato di loro.

La situazione può essere quindi più complessa se ci si trova a dover capire come muoversi per la gestione di un’eredità senza testamento, come può accadere ad esempio in caso di decesso improvviso che ha impedito alla persona di redigerlo. A volte invece è proprio il diretto interessato a non volerlo fare, senza rendersi conto dei problemi che questo può causare a chi rimane in vita. E’ così la legge a individuare legittimi successori della persona defunta, ovvero coniuge e figli, se non ci fossero si prendono in considerazione i parenti fino al sesto grado.

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Non sempre si fa in tempo a redigere il testamento Irepoters.it

Il Codice Civile prevede che al coniuge superstite spetti l’intera eredità in mancanza di figli e di altri parenti (ascendenti, fratelli e sorelle), mentre con un solo figlio andrà suddivisa tra figlio e coniuge. Se invece i figli dovessero essere più di uno, un terzo andrà al coniuge e i restanti due terzi ai figli. Non ci sono quindi distinzioni da fare tra i vari figli.

Eventuali altri parenti non verranno quindi presi in considerazione in presenza di figli, è anche per questo che spesso chi pensa di essere un figlio legittimo pur senza essere stato riconosciuto si presenta al momento della morte per far valere i propri diritti. In mancanza di figli e coniuge, l’eredità è divisa tra genitori e fratelli del defunto. Ai genitori andrà però metà del patrimonio.

E in caso di separazione e debiti?

Non può che essere naturale chiedersi cosa possa cambiare se i due coniugi dovessero essersi separati, situazione ormai sempre più frequente.

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Quali sono i diritti del coniuge separato se uno dei due muore? Ireporters.it

Il coniuge separato conserva infatti tutti i diritti sull’eredità, questo non accade solo se a lui/lei dovesse essere stata addebitata la separazione. Ogni diritto decade invece in caso di divorzio. E’ bene agire con cautela anche se il defunto dovesse avere lasciato dei debiti.

Qualora si desse l’ok all’accettazione dell’eredità, si diventa responsabili anche delle obbligazioni lasciate dal defunto, per questo si deve rispondere anche dei suoi debiti con tutti i propri beni, non solo quelli ereditati. Se si volesse evitare questa situazione, è bene rinunciare all’eredità, pur sapendo di dover perdere in questo modo ogni diritto.

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