Con emergenza Covid 19, alto rischio usura. Ferrucci, Fai Antiracket: “Si faccia presto e si annulli burocrazia”

Senza liquidità economica la crisi è insostenibile e la criminalità ne approfitta. A Napoli i clan consegnano spesa e ovunque c’è offerta usura. Il presidente nazionale della Fai Antiracket, Luigi Ferrucci, lancia allarme.

“Il rischio che la criminalità organizzata possa impadronirsi di grosse fette della nostra economia legale è alto e serio. In alcuni rioni di Napoli, le leve della camorra stanno consegnando la spesa e accrescendo così il consenso sociale che finita la quarantena sarà per noi letale”. L’allarme è del presidente nazionale della Fai Antiracket, Luigi Ferrucci. Le difficoltà sono ormai tangibili e non solo per il mondo sommerso dei lavoratori che vivevano lavorando alla giornata, la liquidità è un problema anche per le imprese regolari. “Il fatturato non fatto non potrà essere recuperato e a poco serve spostare il pagamento delle tasse di qualche mese perché significa solo spostare il nostro debito che andrà ad accumularsi al pregresso. Le piccole imprese non hanno capacità di accumulare denaro utile a fronteggiare lunghi momenti di magra e la riapertura delle attività se non si prevede qualcosa subito, non sarà affatto rosea”, spiega Ferrucci che a Castel Volturno gestisce un pub. La crisi è già insopportabile. “I lacci della burocrazia vanno allora allentati e gli interventi promessi e decantati devono essere immediatamente attuati”, avverte l’imprenditore antiracket.

La minaccia usuraia

Dietro l’angolo si nasconde la minaccia del prestito usuraio e della possibilità concreta che la criminalità si impadronisca delle attività commerciali perché gli operatori economici non ce la faranno a ripagare. C’è una larghissima fascia di popolazione che è alla fame, si pensi ai lavoratori della ristorazione che a marzo hanno percepito lo stipendio solo per otto giorni di attività, per loro dovrebbe poi arrivare la cassa integrazione fino a maggio. “Ma quando? Chi è padre di famiglia ma anche chi è solo deve pur mangiare e senza lavoro e soldi, come fa? Gli usurai questo lo sanno e si stanno già presentando con la falsa faccia amica di chi vuole aiutare. E noi sappiamo già bene che quella mano tesa ci strangolerà e allora si faccia presto. Lo scenario può cambiare con interventi mirati, alleggeriamo le richieste da parte delle banche e facilitiamo la concessione dei finanziamenti”, dice ancora Ferrucci con un appello che vuole evitare in ogni modo possibile la disperazione di commercianti e piccoli imprenditori. Le perdite di denaro non si calcolano e aumentano per ogni giorno di chiusura perché poi quando negozi, ristoranti, bar e pub apriranno si dovranno pagar i fornitori che avranno bisogno di liquidità per poter continuare a far girare l’economia: un cane che si morde la coda.

La solidarietà è scattata un po’ ovunque ma a lungo non potrà durare. A Castel Volturno, nel Casertano, la Fai Antiracket intitolata a Domenico Noviello partecipa al Centro Operativo Comunale per fronteggiare l’emergenza Covid 2019. Gli imprenditori (Lido La Fiorente, Panificio D’Angelo, Bambusa Pub, Master Ferramenta, Caseificio Ponte a Mare) non si sono tirati indietro e hanno raccolto derrate alimentari per alleviare le esigenze di migliaia di famiglie in gravi difficoltà. Si parla di oltre 1000 famiglie e oltre 15 mila immigrati che non hanno mezzi, le stime sono però approssimative e certamente per difetto.

Tina Cioffo

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