La Commissione parlamentare antimafia ha comunicato i nomi degli impresentabili alle Elezioni Europee, vediamo insieme chi sono
Sette candidati italiani sono ritenuti “impresentabili” alle prossime elezioni europee: secondo la Commissione parlamentare Antimafia, sono risultati in violazione del codice di autoregolamentazione.
Lo ha comunicato la presidente Chiara Colosimo nell’ambito della seduta plenaria della Commissione riferendo l’esito dei tradizionali controlli sui cosiddetti ‘impresentabili’. Ecco di chi si tratta.
Dalle verifiche della Commissione, ha riferito Colosimo, risultano “in violazione del codice di autoregolamentazione sette candidature” aggiungendo che si tratta delle candidature di:
Degli 817 nominativi segnalati, la Dna aveva iniziato un esito positivo sono stati 20, all’esito delle verifiche svolte dalla Commissione, risultano in violazione del Codice di Autoregolamentazione 7 candidature.
Come ha riferito la presidente Colosimo, nei confronti di Angelo Antonio D’Agostino, candidato al Parlamento europeo per la lista ’Forza Italia Noi Moderati Ppe, Circoscrizione Italia meridionale “risulta emesso in data 25 marzo 2016 il decreto del gup presso il Tribunale di Roma che dispone il giudizio per il reato di cui agli articoli 319 e 321 del codice penale (corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio), e la prossima udienza dibattimentale innanzi alla II sezione penale del Tribunale di Roma è fissata al 26 giugno 2024″.
Nei confronti di Marco Falcone, candidato per la lista Forza Italia Noi Moderati Ppe, Circoscrizione Italia insulare, “nel luglio 2023, è stato disposto il rinvio a giudizio per il reato di cui all’articolo 81, 110, 117, 319-quater del codice penale (induzione indebita a dare e promettere utilità) – ha spiegato Colosimo -. È in corso il giudizio di primo grado, davanti al Tribunale di Palermo, con prossima udienza fissata al 26 settembre 2024». Per lo stesso candidato «in data 22 dicembre 2020, è stato inoltre disposto il rinvio a giudizio per il reato di cui agli articoli 56, 81, 110, 317 del codice penale (tentata concussione). È in corso il giudizio di primo grado, davanti al Tribunale di Catania, con prossima udienza fissata al 28 maggio 2024”, ha sottolineato Colosimo.
Quanto ad Alberico Gambino, candidato per FdI nella Circoscrizione Italia meridionale, “con ordinanza dell’1 ottobre 2019 il Tribunale di Nocera Inferiore – ha spiegato Colosimo – ha dichiarato la decadenza del predetto candidato dalla carica di sindaco del comune di Pagani, essendo divenuta definitiva la sentenza con la quale era stata dichiarata la temporanea incandidabilità di Gambino, quale amministratore che ha dato causa allo scioglimento del consiglio comunale di Pagani, disposto con dpr del 26 luglio 2011, ex articolo 143 comma 1, Tuel”, ha spiegato Colosimo, risultando “in violazione dell’articolo 1, comma 2, lettera c) del codice di autoregolamentazione”.
Nei confronti della candidata Filomena Greco per la lista Stati Uniti di Europa, nella circoscrizione Italia meridionale: “in data 9 gennaio 2024, è stato disposto il rinvio a giudizio per i reati di cui agli articoli 81, 110, 353-bis del codice penale (turbata libertà del procedimento di scelta del contraente) ed è in corso il giudizio di primo grado, davanti al Tribunale di Castrovillari, con prossima udienza fissata al 21 giugno 2024″.
Riguardo alla candidatura di Luigi Grillo, candidato al parlamento europeo per la lista Forza Italia Noi Moderati Ppe, Circoscrizione Italia nord-occidentale, ha aggiunto Colosimo, “dal certificato del casellario giudiziale risulta emessa dal gip del Tribunale di Milano sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti del 27 novembre 2014, irrevocabile il 19 dicembre 2014, con condanna alla pena di 2 anni e mesi 8 di reclusione, e con la pena accessoria dell’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione per 5 anni, per i reati di cui agli articoli: 416, commi 1, 2 e 3, codice penale, (associazione per delinquere), commesso dal settembre al 2012 e fino al maggio 2014; 110, 353, 353-bis, codice penale, (turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente), commesso fino al marzo 2014; 110, 319, 321, 353-bis codice penale (corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente), commesso dall’ottobre 2013 e fino al marzo 2014; 110, 81, comma 2, 353, commi 1 e 2, 353-bis codice penale (turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente), commesso dal settembre 2012 e fino al febbraio 2014; 110, 319, 321 codice penale (corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio), commesso dall’ottobre 2012 e fino al marzo 2014; 110, 81, comma 2, 326, commi 1 e 3, codice penale (utilizzazione di segreti d’ufficio), commesso dall’ottobre 2012 e fino al marzo 2014”.
In violazione del codice di autoregolamentazione risulta anche la candidatura di Antonio Mazzeo, candidato per la lista Partito Democratico nella circoscrizione Italia centrale. Nei suoi confronti, ha spiegato, “in data 5 settembre 2022, risulta emesso dal gup presso il Tribunale di Roma il decreto che dispone il giudizio per il reato di cui agli articoli 216, 219, 223 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267 (bancarotta fraudolenta) e la prossima udienza dibattimentale innanzi alla II sezione penale del Tribunale di Roma è fissata al 4 luglio 2024”.
Infine, la candidatura di Giuseppe Milazzo, candidato al Parlamento europeo per la lista ’Fratelli d’Italia’ Circoscrizione Italia insulare e nei suoi confronti, ha sottolineato Colosimo, “in data 22 dicembre 2020, è stato disposto il rinvio a giudizio per il reato di cui agli articoli 56, 81, 110, 317 del codice penale (tentata concussione) ed è in corso il giudizio di primo grado, davanti al Tribunale di Palermo, con prossima udienza fissata al 26 settembre 2024”.
Recentemente Milazzo si è incontrato con Giorgia Meloni al Teatro Massimo, nel corso della cerimonia per la presentazione dell’accordo di programma da otto miliardi fra Stato e Regione Sicilia.
Milazzo è sotto processo insieme a un altro “impresentabile”, l’assessore regionale siciliano Marco Falcone (esponente di FI). E proprio attraverso quest’ultimo che l’europarlamentare avrebbe esercitato pressioni – scrive la Repubblica – per far nominare il cognato Giuseppe Piazza nella segreteria dell’Istituto autonomo case popolari di Palermo. Ma non solo: tra i suoi collaboratori a Bruxelles figura anche l’ex assessore comunale ai servizi sociali di Paternò (Catania), Carmelo Frisenna, condannato nel 2010 a 5 anni di carcere per mafia, dopo l’arresto nel 2008 nell’inchiesta denominata “Padrini”.
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