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Dramma prostituzione: costrette a pagare per vendere il proprio corpo

di Tina Cioffo e Fabio Mencocco

Per i moralisti non esistono. Per i buonisti, è in fondo una realtà che esiste da sempre e ovunque. La verità è che quelle donne, la maggior delle volte delle ragazzine strappate alla loro età sono il fallimento di tutta la società. Il problema, perché di questo si tratta, è però meglio non trattarlo e tenerlo ai margini territoriali e della coscienza. Certo, cancellarlo sarebbe meglio per tutti ma la bacchetta magica in questa storia non esiste.

Conoscere da vicino il mondo della prostituzione non è semplice ed è molto pericoloso, perché a guadagnarci sono in molti e a nessuno conviene che questo tipo di mercato venga messo a rischio, perdendo la merce primaria: le donne costrette a vendersi. La nostra inchiesta, portata avanti grazie ad una fonte privilegiata, si concentra nel basso Casertano tra Santa Maria Capua Vetere e Castel Volturno fino al confine con il comune di Villa Literno.

I prezzi e le zone

Ci sono orari e zone stabilite che rappresentano una sorta di punti cardinali nel mondo criminale degli sfruttatori con alle spalle sempre un’organizzazione di tipo mafiosa. Tra Carinaro e Teverola il turno della prostituzione comincia alle ore 15 fino a tarda notte le ragazze mentre di sera dalle 22 la zona più trafficata diventa quella attorno alla zona del carcere di Santa Mara Capua Vetere. Ad Ischitella lungo la via che porta al sito di stoccaggio di Lo Spesso, le ragazze che si prostituiscono le trovi già di mattina con il beneplacito dei proprietari dei fondi agricoli ai quali le venditrici di sesso pagano una sorta di affitto del posto. E’ il cosiddetto racket del marciapiede che cambia prezzo a seconda della zona interessa.

A Castel Volturno, per l’area ad alta densità abitativa come quella nei pressi del Bar Tropical lungo la domiziana, abbellita ma comunque abbandonata, per un posto in piedi, al freddo, alla pioggia ma anche sotto il sole cocente le ragazze pagano 150 euro al mese, per tenersi stretto il ‘marciapiede’. Ad Ischitella, il prezzo, da pagare agli sfruttatori, cala a 50 euro al mese. Nei pressi dei fondi agricoli le prostitute pagano dai 5 ai 10 euro al giorno e spesso il denaro viene sostituito da prestazioni professionali offerte direttamente ai contadini che in cambio le lasciano le chiavi dei cancelli che delimitano i terreni per entrare con i clienti anche nelle casupole dove sono conservati gli attrezzi. Lungo la via di Ischitella, a pochi metri dal sito dove sono stipate balle di rifiuti non ancora bonificate, la pratica è consueta.

Una volta è capitato che una delle ragazze aveva perso le chiavi del cancello e l’agricoltore non sarebbe tornato per due giorni. Ha cercato ogni modo possibile per evitare che si sapesse, perché avrebbe perso anche il posto fuori a quel fondo agricolo, il che voleva dire anche perdere il giro dei clienti ed essere brutalmente punita dai suoi sfruttatori”, racconta la nostra fonte.

Le ragazze arrivano a Villa Literno e a Napoli, soprattutto via mare ma i viaggi sono anche in aereo con documenti falsi, grazie alla corruzione di funzionari governativi. Partono con la certezza di un lavoro, almeno è questo che viene detto a loro e alle loro famiglie, costrette ad indebitarsi per lasciarle andare. Alcune non immaginano minimamente quello che dovranno sopportare.

Le Village girl

Appena arrivate e sistemate dai loro sfruttatori che si fingono loro fidanzati vengono violentate, il dramma della prostituzione. Una prassi spaventosa che serve a calarle in un buio profondo e a gettarle nella vergogna mista a sensi di colpa che da quel momento in poi diventeranno sempre più grandi. Ricordo di una ragazza incontrata in estate. Faceva caldo ma lei tremava come una foglia come se fosse in ipotermia, ma non era il freddo. Tremava dalla paura perché le avevano detto cosa avrebbe fatto. Era arrivata da due giorni e l’indomani sarebbe stata messa su una strada. Aspettava quello che lei riteneva il suo fidanzato ma era in realtà il suo aguzzino”. E’ questo tradimento che si perpetua che le rende diffidenti a vita. Uomo o donna, per le Village girl messe su una strada a prostituirsi, dopo aver subito continue violenze da chicchessia, nessuno potrà mai avere solo un volto buono.

redazione

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