C’è un problema di libertà di stampa e contro le querele bavaglio ed il carcere per i giornalisti, fanno battaglia la Fnsi ed il Sugc
“Le querele bavaglio sono colpi di lupara sparati alle gambe dei giornalisti, per bloccare sul nascere il loro lavoro sui covi di malaffare”. Lo ha detto Beppe Giulietti, presidente della Fnsi, in occasione dell’iniziativa, promossa dal Sugc, sindacato unitario dei giornalisti della Campania, contro il carcere per i cronisti. “L’abrogazione della pena detentiva e delle querele bavaglio – ha affermato – va immediatamente approvata a difesa della libertà di tutti, senza distinzioni, per chiunque sia a rischio per aver esercitato il diritto di cronaca”. “Siamo alla vigilia di un giorno importante – ha sottolineato – al quale siamo arrivati per la tenacia e la combattività del Sugc. Domani la Corte Costituzionale si esprimerà sulla liceità della pena detentiva per i giornalisti”. “Siamo a questo punto – ha concluso – perché il sindacato, con il suo avvocato, ha sollevato il tema, accolto dal Tribunale di Salerno e presentato poi alla Corte Costituzionale”.
“Non ci possiamo fermare, perché il giudizio per ora è sospeso, e non sappiamo in che termini si esprimerà la Corte costituzionale e quindi dobbiamo continuare battaglia contro carcere giornalisti”. Lo ha detto Claudio Silvestri, segretario del Sugc, sindacato unitario giornalisti della Campania, in occasione dell’iniziativa promossa oggi a Napoli contro il carcere per i giornalisti per il reato di diffamazione a mezzo stampa, alla vigilia della decisione della Corte costituzionale chiamata a pronunciarsi sulla legittimità della pena detentiva.
Una vicenda, quella dell’eccezione di incostituzionalità, sollevata da un caso del territorio per il processo per diffamazione a mezzo stampa contro Pasquale Napolitano, all’epoca collaboratore del quotidiano Il Roma, e il direttore della testata Antonio Sasso. “La via politica è la strada maestra anche se tardiva – ha sottolineato il presidente del Sugc Gerardo Ausiello – Ma meglio tardi che mai perché affrontando questo tema ne resterà traccia”.
La battaglia corre su due binari. Accanto a quella legale, nelle aule di tribunale, c’è quella politica. “Con Lorusso e Giulietti, segretario e presidente di Fnsi – ha spiegato Silvestri – c’è una interlocuzione con il Parlamento su progetti di legge in discussione”. Accanto a quello per il carcere per i giornalisti, anche il tema delle querele temerarie per il quale “l’auspicio è che si arrivi presto a una svolta con l’approvazione dei testi”. “Non è necessario che la querela sia temeraria – ha aggiunto – spesso basta già la querela in sé perché rivolgersi a un avvocato ha costi che non sempre è facile sostenere”. Da Ausiello arriva, infine un appello a tutta la categoria dei giornalisti. “Dovrebbe essere una categoria compatta e unita – ha evidenziato – Ci stiamo giocando anche una nostra credibilità, come giornalisti, in sede politica. Non servono tentativi di inquinare il clima da parte di sparute minoranze”.
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