Dl sicurezza: delusione e paura in moschea

“Ha suscitato in noi una profonda amarezza, ma abbiamo il dovere di riconoscerlo in quanto scelta democratica del popolo italiano”. L’imam della moschea di San Marcellino, Nasser Hidouri, si esprime così sul dl sicurezza. “Molti fedeli sono venuti a chiedermi che cosa accadrà adesso, sono spaventati e a loro ho fatto un discorso sulla democrazia e la laicità in Italia – ha detto l’imam- rispetteremo la legge e intanto uniremo le forze sociali per cercare di ottenere un cambiamento”. Il rischio concreto per Hidouri è che molti ragazzi resteranno per strada senza alcun diritto. “Non potremo includerli in corsi d’italiano o in attività lavorative e così resteranno emarginati e l’emarginazione, come si sa- sottolinea- può indurre a scelte sbagliate”. In moschea, i giovani musulmani si sono rivolti alla loro guida spirituale per avere conforto. “Mi hanno chiesto se ci sono problemi contro di loro – ha raccontato l’imam –e io ho risposto che noi rispetteremo la legge, ma impegnandoci nella lotta ai diritti che, in questo Paese, possiamo compiere accanto a tante persone di buon cuore, che non hanno paura dell’altro, ma che con l’altro vogliono vivere e crescere”. Hidouri, figura di riferimento dell’integrazione religiosa e sociale nell’agro aversano, condanna duramente la fine dell’esperienza degli Sprar, un modello vero di inclusione “che andava valorizzato per una vera contaminazione sociale e culturale”. E intanto, sotto il profilo politico, non ha nascosto la delusione per il Movimento Cinque stelle. “In questi anni, in moschea sono venuti da noi tanti grillini e ci è dispiaciuto vedere come da parte loro non sia stata spesa una sola parola contro questo decreto. Chi davvero ha da difendere una storia di tutela dei diritti, forse oggi non può far altro che cambiare collocazione, perché il Movimento Cinque stelle, per quanto mi riguarda, si è rivelato uno spettacolo teatrale!”.

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