Discarica abusiva sotto sequestro, denunciato il proprietario

Il Noe di Caserta ha sottoposto a sequestro un’area di 3 mila metri quadrati adibita a discarica abusiva in provincia di Caserta.

I carabinieri per la Tutela Ambientale, nel corso di una pianificata attività volta a prevenire in particolare gli incendi di rifiuti illegalmente stoccati e a contrastare il fenomeno dello smaltimento in “nero” dei rifiuti, hanno posto sotto sequestro un’area di circa 3 mila metri quadrati dove sono stati rinvenuti 12000 metri cubi di rifiuti speciali costituiti da detriti provenienti da attività di demolizione edile, terre e rocce da scavo, ceramiche nonché materiali ferrosi e plastici.

Macchinari per il recupero di inerti

All’ interno dell’area, recintata con blocchi in calcestruzzo e chiusa con un cancello per impedirne l’accesso, i militari hanno trovato anche diversi macchinari per l’attività di recupero di rifiuti e di materiali inerti in stato di abbandono (mulini fissi e mobili per la macinazione e vagliatura).

 

Denunciato il proprietario dell’area

Il proprietario dell’area è stato pertanto denunciato all’autorità giudiziaria per smaltimento illecito di rifiuti e per realizzazione e gestione illecita di discarica non autorizzata.

L’operazione dei carabinieri del Noe di Caserta si inserisce in una più ampia attività di prevenzione e contrasto all’ illegalità ambientale che nel recente periodo ha portato ad eseguire sul territorio 25 controlli, 17 sequestri ed alla denuncia di 13 persone. Il valore complessivo dei sequestri odierni ammonta a circa 300 mila euro.

Il lavoro da fare, soprattutto nel contrasto alle attività in nero, richiede ancora tante risorse e sforzi, affinchè si possa davvero debellare un fenomeno molto radicato. Le periferie dei territori comunali continuano ad essere disseminate di rifiuti abbandonati illecitamente, non solo da incivili singoli, ma soprattutto da chi produce scarpe o vestiti in modo illegale, magari negli scantinati dei condomini, nell’indifferenza di tanti che, purtroppo, continuano a tollerare il lavoro senza sicurezza e rispetto per l’ambiente come qualcosa di “passabile”, vista l’emergenza occupazionale.

 

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