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Società

Disagio giovanile, cos’è e quando è opportuno rivolgersi a uno specialista

Si chiama disagio giovanile, e sempre più ragazzi ne soffrono: ecco tutte le sue caratteristiche, le cause e come si può intervenire per risolverlo

L’adolescenza è una fase caratterizzata da significativi cambiamenti, sia fisici che emotivi, spesso accompagnata da sensazioni di fatica e malessere giovanile. Si tratta di una transizione dall’infanzia all’età adulta, che presenta sfide particolari. Per molti ragazzi, questo periodo può essere caratterizzato da disagi giovanili o crisi tipiche dell’adolescenza, e il Covid sembra aver addirittura accentuato questi “sintomi”. Ma che cos’è esattamente il disagio giovanile? Da quali tratti è caratterizzato? Si può prevenire o contrastare in qualche modo? Ecco tutto ciò che c’è da sapere a riguardo.

Caratteristiche e tratti del disagio giovanile

Il disagio adolescenziale è un concetto ampio che include una serie di problemi emotivi e di salute mentale che possono manifestarsi durante questa fase dello sviluppo. Gli adolescenti possono vivere emozioni intense come ansia, depressione e rabbia, e affrontare difficoltà legate all’autostima, all’identità e alle relazioni. È importante riconoscere che tali sentimenti sono normali durante l’adolescenza, e molti giovani attraversano forme di turbamento emotivo in questo periodo. Tuttavia, quando questi sentimenti diventano opprimenti e influenzano negativamente la vita quotidiana, possono segnalare problemi più gravi.

Caratteristiche del disagio giovanile | Pixabay @skynesher – iReporters

Una crisi giovanile può verificarsi quando un ragazzo sperimenta un disagio psicologico significativo che minaccia la sua sicurezza o benessere. I segnali di una crisi possono includere cambiamenti nel comportamento o nell’umore, isolamento dalle attività o dalle relazioni, alterazioni nelle abitudini alimentari o del sonno, pensieri suicidari o di autolesionismo, abuso di sostanze o comportamenti ad alto rischio.

Il disagio psicologico in adolescenza è un problema complesso che richiede sensibilità e comprensione. Essere consapevoli dei segnali di disagio e di crisi può aiutarci a garantire che gli adolescenti ricevano il supporto e le risorse necessarie per affrontare e superare questo periodo difficile.

Quali sono i segnali di questo disagio?

È fondamentale che genitori, educatori e operatori sociali riconoscano i segnali di disagio adolescenziale per identificare tempestivamente una crisi e fornire il supporto necessario. Riconoscere questi segnali può aiutare a prevenire il peggioramento della situazione e a garantire che il giovane ottenga l’assistenza di cui ha bisogno.

Un segnale comune di crisi adolescenziale è un cambiamento improvviso nel comportamento. Questo può manifestarsi come alterazioni nei ritmi del sonno, perdita di appetito o un ritiro improvviso dalle attività sociali. Il giovane potrebbe diventare irritabile, facilmente frustrato e avere difficoltà a concentrarsi a scuola o a casa. Potrebbe anche mostrare comportamenti impulsivi, come partecipare a attività rischiose o abusare di sostanze.

Un altro indicatore di crisi adolescenziale è un improvviso declino nel rendimento scolastico o un progressivo distacco dalla scuola. Il giovane potrebbe avere difficoltà a completare i compiti, mostrare scarso interesse per la scuola o addirittura iniziare a saltare le lezioni. Questi segni possono indicare che il giovane sta affrontando problemi emotivi o di salute mentale che richiedono un intervento professionale.

Anche alcuni sintomi fisici possono suggerire una crisi adolescenziale. Il giovane potrebbe lamentare frequenti mal di testa, mal di stomaco o altri disturbi fisici senza una spiegazione medica chiara. Possono verificarsi cambiamenti nelle abitudini alimentari o del sonno, con conseguenti variazioni di peso.

I sintomi più comuni

Tra i diversi segni e sintomi di disagio giovanile da monitorare, i più significativi sono:

  • Variazioni dell’umore: cambiamenti persistenti nell’umore, come tristezza e isolamento costante, o al contrario, iperattività e nervosismo;
  • Modifiche comportamentali: adozione di comportamenti aggressivi, aumento dell’iperattività, e variazioni nelle abitudini alimentari;
  • Disturbi psicosomatici e problemi fisici improvvisi: come dolori addominali ricorrenti o mal di testa senza cause organiche evidenti;
  • Problemi legati al sonno: difficoltà ad addormentarsi, risvegli notturni frequenti o incubi che disturbano il normale ritmo del sonno;
  • Intensificazione di paure e fobie: timori come la paura della solitudine, ansia di affrontare impegni scolastici o interazioni sociali, o paura di entrare in aula;
  • Eccessiva agitazione e ansia: preoccupazioni eccessive al momento della separazione dai genitori per andare a scuola, ansia che influisce sulle relazioni sociali e sul rendimento scolastico, e agitazione durante le lezioni;
  • Difficoltà scolastiche e di apprendimento: calo brusco delle prestazioni scolastiche nonostante lo sforzo profuso;
  • Problemi nelle relazioni interpersonali: difficoltà a socializzare, isolamento o chiusura emotiva nei confronti di coetanei e adulti.

Si può prevenire il disagio giovanile?

La pianificazione degli interventi di prevenzione per il disagio giovanile deve adottare una strategia che operi su scala generale, coinvolgendo l’intera popolazione giovanile, piuttosto che focalizzarsi esclusivamente su individui con problemi evidenti. L’obiettivo è sostenere i giovani nell’affrontare le sfide specifiche di ciascuna fase del loro sviluppo. Un buon esito in queste fasi non solo facilita il passaggio a compiti successivi, ma previene anche l’emergere di problemi più complessi e crisi adolescenziali. Pertanto, la promozione dovrebbe mirare a creare un ambiente positivo che permetta ai giovani di affrontare con successo le loro sfide evolutive.

Per raggiungere questo scopo, è essenziale concentrarsi sui cosiddetti fattori protettivi, che sono elementi in grado di mantenere l’equilibrio psicologico e comportamentale, specialmente in situazioni di stress. Tra questi fattori ci sono l’autostima, il controllo degli impulsi, le aspettative ottimistiche, l’adattamento ai cambiamenti e le capacità di interazione sociale. Promuovere la fiducia in sé stessi, il controllo degli impulsi e una visione positiva del futuro aiuta a costruire fondamenta solide per un benessere giovanile duraturo.

Come affrontare il disagio giovanile | Pixabay @Halfpoint – iReporters

Inoltre, è fondamentale coinvolgere, formare e collaborare con le figure di riferimento, in particolare i genitori, ma anche gli educatori e i referenti scolastici. Tutti devono essere sensibilizzati sui temi del disagio giovanile per creare un ambiente il più favorevole possibile.

Come gestire un caso di disagio giovanile

Uno dei modi più efficaci per affrontare una crisi adolescenziale caratterizzata da disagio giovanile è mantenere aperto il dialogo con il giovane. È importante incoraggiare l’adolescente a esprimere i suoi sentimenti e preoccupazioni, ascoltando attentamente senza giudicare. Questo approccio aiuta il giovane a sentirsi ascoltato e compreso, riducendo così conflitti e tensioni.

Un’altra strategia importante è stabilire confini e aspettative chiare. Questo aiuta l’adolescente a comprendere le aspettative e le conseguenze associate al loro comportamento. È altresì cruciale offrire al giovane numerose opportunità per sviluppare indipendenza e autonomia, poiché ciò contribuisce a rafforzare la sua autostima e autosufficienza, elementi essenziali per affrontare le sfide adolescenziali. Tuttavia, è importante mantenere un equilibrio tra libertà e supervisione, poiché una libertà eccessiva può portare a comportamenti rischiosi.

Infine, se ci si trova in difficoltà nel gestire la situazione da soli, è opportuno cercare aiuto esterno. Rivolgersi a un consulente, terapeuta o altro professionista della salute mentale può fornire supporto e guida ai genitori e all’adolescente. Chiedere aiuto non è mai un segno di debolezza, ma piuttosto un passo positivo per affrontare e superare questo periodo difficile con maggiore facilità e sicurezza.

Federico Liberi

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