È incluso, ovviamente con moderazione, in questa dieta ma le più recenti ricerche mettono in discussione il profilo di sicurezza
La dieta mediterranea è famosa in tutto il mondo. Si basa sul consumo di frutta, verdura, cereali integrali, olio d’oliva e pesce ed è stata associata a una riduzione del rischio di malattie cardiovascolari e croniche. Oltre che essere confermata da moltissimi studi scientifici. Insomma, è considerata un modello, ma resta forte il dibattito attorno a un elemento di questa dieta. Si sta parlando del vino rosso. È incluso, ovviamente con moderazione, ma – come riporta il sito della Gazzetta dello Sport – le più recenti ricerche mettono in discussione il profilo di sicurezza. Come può infatti una sostanza cancerogena come l’alcol far parte integrante di una dieta salutare?
C’è da dire che, secondo la dieta mediterranea, un bicchiere di vino al giorno per le donne e due per gli uomini, consumati durante i pasti, avrebbero effetti positivi sulla salute, in particolare sulla riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, come già accennato. Questa pratica, molto radicata nel bacino mediterraneo, trovava giustificazione non solo dalle abitudini locali.
Ce ne sono diversi e si trovano nei suoi composti bioattivi, come il resveratrolo, un polifenolo dotato di proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. Alcuni studi suggeriscono che un consumo moderato di vino rosso possa aumentare il colesterolo “buono” (HDL) e ridurre il colesterolo “cattivo” (LDL). Tuttavia, è importante sottolineare che gli studi in questo senso sono spesso di natura osservazionale e non dimostrano un legame causale diretto. In sostanza, i benefici del vino sarebbero più legati allo stile di vita di chi lo consuma e non nel vino in sé.
Infatti, sempre come riporta il sito della Gazzetta dello Sport, già nel 1995, gli stessi autori della piramide alla base della dieta mediterranea consigliavano di esercitare prudenza riguardo al consumo del vino. “Dal punto di vista della salute pubblica il vino dovrebbe essere evitato ogni qual volta il suo consumo metta a rischio il singolo o gli altri, come durante la gravidanza e prima di guidare”, si legge. E ancora: “Il vino è considerato opzionale nella Dieta mediterranea e ciascuno dovrebbe scegliere consapevolmente se bere vino basandosi su molte considerazioni, come la storia famigliare e altri fattori sanitari e sociali”.
Ma la scienza a riguardo cosa dice? Non esiste una quantità di alcol considerata sicura. Anche un consumo modico può aumentare il rischio di sviluppare gravi patologie, come tumori, malattie cardiovascolari, ictus e malattie epatiche. L’alcol è classificato come cancerogeno di tipo 1 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Quindi, il rischio cresce proporzionalmente all’aumento dell’assunzione. Detto questo, sebbene il vino rosso contenga sostanze potenzialmente benefiche come i polifenoli, la loro concentrazione è troppo bassa: bisognerebbe bere almeno 240 litri di vino al giorno, per un effetto apprezzabile. Troppi.
Dall’altra parte, i rischi associati all’alcol sono ben documentati e non trascurabili. Quindi, se è vero che non esiste una quantità di alcol che possa definirsi completamente sicura, allora è vera anche l’affermazione che l’unica quantità sicura di alcol è zero alcol.
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