Da Casal di Principe appello al Governo: “Un piano Marshall per le scuole”. La richiesta è stata presentata al sottosegretario della Pubblica Istruzione, Giuseppe de Cristofaro che ha incontrato i sindaci ed i dirigenti di Casal di Principe, San Cipriano D’Aversa e Casapesenna.
“Questo è un territorio che non si è mai arreso e ha sempre fatto scatto di resistenza morale e civile, è per questo motivo che è giusto che lo Stato metta in campo un risarcimento sociale e culturale con un’attenzione politica necessariamente più forte”. Per il sottosegretario alla Pubblica Istruzione, Giuseppe De Cristofaro intervenuto a Casal di Principe per un focus sul sistema scolastico e sulle esigenze delle scuole, non ci sono dubbi. “La visita del sottosegretario è certamente inusuale perché pochi e rari si sono presi la briga di capire quali sono le problematiche che questo territorio vive”, ha detto il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale e accanto a lui il sindaco di San Cipriano D’Aversa, Vincenzo Caterino ed il sindaco di Casapesenna Marcello De Rosa. “Negli ultimi decenni, purtroppo gli investimenti per la scuola non sono stati degni di nota perché è mancata la centralità della politica verso il sistema culturale ma possiamo invertire la tendenza per rimuovere le disuguaglianze sociali e territoriale”, ha detto De Cristofaro dedicando il suo incontro alla mamma di don Peppe Diana, Jolanda Di Tella morta il 18 gennaio. “Ha detto bene Renato Natale quando l’ha paragonata alla madre di Peppino Impastato e allora è proprio dinanzi all’impegno di queste donne e all’esempio segnato dai loro figli che dobbiamo fare di più e meglio”, ha continuato il sottosegretario. La situazione, così come è stata presentata dai sindaci e dai dirigenti delle scuole dei tre paesi (Maria Molinaro per Ic Don Diana, Carla Taddeo per l’Ic Spririto Santo, Antonella Cerrito per l’Ic De Mare di San Cipriano D’Aversa, Angela Iaiunese per l’Ic di Casapesenna, Concetta Cosentino per l’It Guido Carli e Rosa Lastoria per il liceo Segre) è preoccupante.
“Abbiamo voluto scrivere un documento evidenziando le nostre sofferenze di risorse e di attenzione e anche per proporre delle soluzioni. Un documento condiviso con San Cipriano D’Aversa e Casapesenna”, ha spiegato l’assessore Marisa Diana delegata all’istruzione per il comune casalese. Nei tre Comuni mancano strutture, manca il trasporto pubblico, manca la normale gestione di palestre pubbliche e biblioteche facilmente accessibili, mancano infrastrutture e personale Ata e mancano prospettive di sviluppo. E allora sindaci e dirigenti, uniti nella battaglia, hanno presentato richieste specifiche. Uno stanziamento di fondi ad hoc per zone a rischio criminalità organizzata o la possibilità di punteggi aggiuntivi in bandi nazionale e regionali per accedere più facilmente ai finanziamenti pubblici. Un piano Marshall a tutti gli effetti ma anche un piano interventi che guarda al dettaglio di progetti di integrazione con fondi destinati alla formazione dei docenti per l’insegnamento della lingua italiana e l’inserimento di mediatori culturali, di indirizzi musicali, di laboratori di informatica e di sostegno per alunni con disabilità. I numeri della popolazione studentesca diversamente abile e di alunni stranieri sono molto alti: 254 gli alunni con disabilità, 70 alunni bes e 330 alunni stranieri. De Cristofaro ha assicurato tutta la sua attenzione e anche del Governo di cui fa parte, tracciando la via del dialogo che si spera possa concretizzarsi.
Nel documento consegnato a De Cristofaro, i tre paesi confinanti si sono presentati come un tutt’uno contando una popolazione di circa 45mila abitanti. Durante il fascismo, costituivano in realtà un unico Comune chiamato Albanova. A quella dittatura politica nell’ultimo trentennio se ne è sostituita una armata, di violenza, omicidi ed infiltrazioni camorristiche nelle amministrazioni comunali fino agli scioglimenti dei consigli comunali (San Cipriano D’Aversa nel 1992 e nel 2008; a Casal di Principe nel 1991, 1998 e 2011; a Casapesenna nel 1991, 1996 e nel 2012). Ne è risultata una devastazione economica e civica senza precedenti, dinanzi alle quali si è potuto resistere solo grazie alle agenzie educative. L’urgenza del riscatto è ancora forte.
Tina Cioffo
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