“Potevo salvare Moro, fui fermato”. A raccontarlo è il boss della camorra Raffaele Cutolo in carcere con fine pena mai e che ritorna sul rapimento dell’ex segretario della Democrazia Cristiana.
“Aiutai l’assessore Cirillo anche lui rapito dalle Brigate Rosse, potevo fare lo stesso con Aldo Moro, ma i politici mi dissero di non intromettermi” lo racconta il boss della camorra Raffaele Cutolo in alcuni verbali del 2016 pubblicati in esclusiva da Il Mattino. Secondo quanto raccontato da Cutolo, che ancora oggi viene in maniera preoccupante osannato sui social per il suo mancato pentimento, nel ’78 quadno era latitante si fece avanti per salvare “Ciro Cirillo, per lui si mossero tutti, ma i politici non fecero nulla per Aldo Moro, a loro non interessava”.
I verbali risalgono al 2016 quando l’ex boss era rinchiuso nel supercarcere di Parma e le dichiarazioni vennero rese al Pubblico Ministero Ida Teresi ed al capo della Dda Giuseppe Borrelli.
Cutolo ritorna anche sul caso Cirillo e dice: “Avevamo dei documenti da usare contro i politici per i fatti della trattativa: alcuni li aveva Enzo Casillo altri documenti invece li ho io ma moriranno con me”. Cirillo sequestrato il 27 aprile del 1981 fu liberato il 24 luglio di quell’anno dopo il pagamento di un riscatto, in seguito alla trattativa condotta tra Br e servizi segreti. Secondo Cutolo le “Br non potevano che accettare, eravamo più forti sia dentro che fuori le carceri”.
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