Crisi di Governo, secondo giorno di consultazioni per sciogliere i nodi

Sono ore decisive, queste, per sciogliere i nodi della possibile intesa tra M5s e Pd e la conseguente formazione di un governo che restituisca stabilità al Paese.

La direzione del Partito democratico ha dato mandato a Nicola Zingaretti a dare la disponibilità nelle consultazioni a verificare le possibilità di un nuovo Governo. “Resta un problema serio. Non possiamo andare in un governo in cui sia il presidente del Consiglio sia il vicepremier sono dello stesso partito”, afferma Orlando del Pd. Carlo Calenda lascia il Pd. Non rinnoverà la sua tessera. È quanto ha precisato il suo entourage dopo la diffusione della lettera di dimissioni dalla direzione nazionale. “Il Pd ha preso la sua decisione. Ho ritenuto di fare chiarezza prima dell’incontro fra Zingaretti e il Presidente della Repubblica, rassegnando le mie dimissioni”, scrive in un tweet Calenda. Dall’altro lato il M5s ha deciso di fare quadrato attorno al leader politico, Luigi Di Maio che rispetto alle affermazione del Pd, ha detto : “Mi sorprende che qualcuno sembri più essere più concentrato a colpire il sottoscritto che a trovare soluzioni per gli italiani”.

Intanto proseguono le consultazioni che termineranno alle 19 proprio con il M5s.

Fratelli di Italia con Giorgia Meloni, ha ribadito la propria posizione che guarda come unica via di uscita, solo ed unicamente il voto. “Per noi – ha detto Meloni- l’unico o sbocco possibile è lo scioglimento immediato delle Camere ed il ritorno alle urne. Abbiamo chiesto a Mattarella di valutarlo anche nel caso in cui M5S e Pd confermassero la loro volontà di procedere verso il ‘patto della poltrona’, che è un inganno”. Per Liberi e Uguali, la possibilità ad un Governo di svolta è aperta. “Abbiamo confermato la nostra disponibilità a verificare le condizioni per dare vita a un nuovo governo di svolta. Non abbiamo posto nessun veto nè pregiudiziale sui nomi”, lo ha detto al Quirinale Federico Fornaro, capogruppo di Leu. Per Julia Unterberger presidente del gruppo per le Autonomie al Senato, è giusto che nasca governo moderato – “Ci auguriamo che nasca un nuovo governo con una forte inclinazione europeista, una attenzione particolare per le minoranze linguistiche e le regioni a statuto speciale, con una parte significante di moderati”.

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