Dopo le accuse di malfunzionamento dell’assistenza sanitaria per i casi Covid, da parte dei sindaci del Casertano, il Direttore Generale Ferdinando Russo ha deciso di rigettare le accuse al mittente.
“I sindaci che lanciano continue accuse fanno solo sciacallaggio. L’assistenza territoriale funziona nonostante le oltre 16mila persone da monitorare e assistere, si basa sul lavoro congiunto tra medici di medicina generale e i Team-Covid”. Non usa mezzi termini, il direttore generale dell’Asl di Caserta, Ferdinando Russo, sotto accusa da parte dei sindaci del Casertano. L’ultima lamentela, dopo i diversi documenti firmati da 17 sindaci dell’agro aversano, è arrivata dal sindaco di Parete, Gino Pellegrino. “la provincia di Caserta è quella che fa probabilmente registrare il dato peggiore d’Italia, se si pensa che in Lombardia, la regione più colpita, tale percentuale si ferma al 20%. La sanità casertana ha fallito nella gestione di tutte le fasi dell’emergenza: dalla lavorazione dei tamponi al tracciamento dei positivi”, ha detto il sindaco Pellegrino. A Parete sono 154 i positivi attuali su una popolazione di quasi 12mila abitanti. Pellegrino, con gli altri sindaci dell’Agro, ha attivato un coordinamento che si riunisce costantemente, e lancia accuse e critiche all’Asl.
Russo si è detto preoccupato per la situazione del Casertano, con gli ospedali sempre sull’orlo del collasso e migliaia di pazienti da assistere a casa. Su 16395 persone attualmente positive al Covid, oltre 220 sono ricoverate negli ospedali gestiti dall’Asl, in particolare al Covid Hospital di Maddaloni e al Melorio di Santa Maria Capua Vetere e all’azienda ospedaliera di Caserta. Ma la stragrande maggioranza, poco oltre le 16mila persone, sono a casa senza sintomi o con pochi sintomi, per cui vanno assistite. “Il sistema territoriale -ha detto Russo – sta tenendo, è ovvio che assistere tutte queste persone non è semplice, ma ci stiamo riuscendo, con un’organizzazione che prevede vari step”.