Anche in emergenza Covid 19 continua l’abbandono illecito dei rifiuti e intanto è stato anche autorizzato l’innalzamento delle quantità di quelli stoccati nelle piattaforme.
Il Coronavirus non ferma gli eco criminali
Le immagini del mare cristallino di Castel Volturno e le buone notizie sulla qualità dell’aria, migliorata con lo stop al traffico, hanno lasciato intravedere, in emergenza Covid 19, come potrebbe essere il mondo se solo attuassimo azioni più rispettose dell’ambiente.
Se ne parla molto, forse anche perché studi scientifici ipotizzano una correlazione fra inquinamento e diffusione del Coronavirus. Fatto sta che lo sviluppo sostenibile e la necessità del New green deal rappresentano oggi una via d’uscita. Un tema di primo piano che, se da un lato, finalmente vede smuoversi quelle coscienze a lungo sospese nella morsa della rassegnazione, dall’altro rende ancora più intollerabile l’atteggiamento di piccoli e grandi criminali che con le proprie azioni danneggiano l’ambiente.
Piazzole discarica, la storia si ripete
In tempo di pandemia, ad esempio, suscita una rabbia maggiore del solito l’abbandono illecito di rifiuti sulla superstrada Giugliano in Campania – Marcianise. Il sindaco di Frignano Gabriele Piatto ha chiamato “bestie” gli autori degli scarichi illegali nella piazzola di sosta all’altezza del suo territorio comunale.
I rifiuti abbandonati prevalentemente di natura urbana
Desta sconcerto che dietro all’azione criminale non ci siano solo artigiani e produttori in nero, ma anche semplici cittadini che lanciano i sacchetti della nettezza urbana dalla propria automobile. Immondizia che potrebbe rientrare nei circuiti di raccolta cittadina, ma che finiscono accumulati sulle arterie di alta percorrenza.
Pneumatici, materassi, sedie, rifiuti indifferenziati di ogni tipo finiscono ai bordi delle strade e allora viene da chiedersi quando ci si ravvederà, visto che neanche un contagio che chiama a regole igieniche rigidissime, è riuscito a mettere fine alle prassi illegali.
Nelle piattaforme, autorizzate maggiori quantità di rifiuti
Un disastro che si affianca a quello di una gestione dei rifiuti sempre più in emergenza e non di certo per la situazione attuale, ma per i famosi nodi che prima o poi vengono al pettine. Perché, se si continuano a trattare rifiuti con montagne di scarti che trovano difficilmente collocazione e che spesso si possono smaltire solo affidandosi a circuiti di traffico transfrontaliero, i disagi sono chiaramente endemici e non legati alla pandemia.
Le piattaforme già scoppiano di rifiuti e in piena emergenza, dopo l’appello lanciato dai consorzi di filiera che gestiscono i flussi della raccolta differenziata, sono arrivate deroghe che consentono l’autorizzazione allo stoccaggio di maggiori quantità, nonché un più facile accesso alla termovalorizzazione che sarà spinta al massimo delle potenzialità. Con i piazzali saturi di materiali, cosa accadrà con l’arrivo dell’estate? Quanto sarà più elevato il rischio incendio? Ritorneremo alle fiamme nelle piattaforme che da Nord a Sud, tra episodi dolosi e criminali, ma anche tra situazioni oggettivamente di pericolo dettate dal mancato rispetto della normativa antincendio, hanno fatto registrare centinaia di incendi?
Siamo certi che “torneremo migliori di prima”?
Con l’arrivo della stagione estiva, preoccupa poi la situazione nelle aree destinate alle coltivazioni, dove si temono i roghi dei rifiuti agricoli.
Una sommatoria di fattori che, tra azioni illegali e deroghe legali, preannuncia una stagione difficile sotto il profilo ambientale. E chissà se “andrà tutto bene” per territori come quelli della “Terra dei fuochi” già particolarmente sensibili! Siamo certi che “torneremo migliori di prima”?
Alessandra Tommasino