Aumento improvviso dei ticket della mensa scolastica, da 1,50 euro per tutti a 1, 50 per i redditi minimi fino a 4,50 euro per quelli più alti. Monta la protesta dei genitori.
“Un vero e proprio capolavoro di ingiustizia sociale – scrive l’associazione degli Attivisti Democratici ortesi – ancora una volta siamo costretti ad evidenziare la pochezza amministrativa della giunta Villano. Siamo venuti a conoscenza, tramite notizie divulgate da “canali non istituzionali” (veicolate sui social e con fotocopie da persone di fiducia di questa maggioranza), dell’ennesima peripezia amministrativa volta a prendere in giro i cittadini: hanno reso noto le “fasce per reddito” in base alle quali le famiglie devono contribuire al servizio di refezione scolastica. Un vero e proprio obbrobrio. Tutto dovuto alla loro assoluta incapacità di programmazione e di gestione!”.
“Chi ha di più paghi di più, senza dovere pagare un costo superiore a quello di mercato.
Nulla è stato predisposto per fronteggiare il dilagante disagio sociale ed economico presente sul nostro territorio né tantomeno sono state poste in essere iniziative per reperire le risorse necessarie, al fine di minimizzare i gravosi costi a carico degli esigui bilanci familiari.
Non è un caso se Orta di Atella è fra i comuni con un numero considerevole di destinatari del reddito di cittadinanza”.
“Sarebbe bastata una gestione più oculata del bilancio evitando sperperi, alchimie e artifizi contabili che hanno disatteso le più elementari norme vigenti e determinato di fatto squilibri nel documento contabile che si cerca anche di riparare in modo improprio”: duro l’affondo
E la chiamano equità sociale. Ma quale equità? Sono, solo scelte improvvisate e inaccettabili per cercare, in modo assai maldestro, di recuperare i soldi a copertura del servizio di refezione.
Basti ricordare quando a inizio anno (solare) il ticket mensa passò a 3 euro per poi ritornare a 1,50 euro a fronte di un costo di oltre 2,52 + iva euro a pasto, determinando, in tal modo, uno squilibrio nel bilancio.
Ad Orta di Atella, il servizio di refezione scolastica sta diventando, ormai, un lusso che le famiglie meno abbienti non possono più permettersi.
Per un nucleo familiare con un reddito Isee fino a 7.500,00 euro, il costo di ogni pasto per bambino ammonta a 3,00 euro. Ad Aversa, solo per portare un esempio, paga 3,00 euro chi ha un reddito superiore a 35.000,00 euro.
Un vero e proprio capolavoro di ingiustizia sociale! Ormai non ci sono più alibi. Emerge tutta l’inettitudine del governo cittadino a gestire, in modo adeguato, i processi. È evidente a tutti che ormai siamo di fronte ad un’esperienza politica che volge al termine. Sarebbe opportuno evitare, almeno, di farla concludere in maniera drammatica per la cittadinanza tutta. DIMETTETEVI!
Duro attacco anche da parte di Città Visibile.
“Quando denunciavamo che nel bilancio i numeri riguardante la refezione o erano “pezzotti” o si prospettavano aumenti mai visti prima, la maggioranza reagì indignata. Ma la matematica non é un opinione e la stangata alla fine, inevitabilmente, é arrivata!”
Solo una fascia pagherà al di sotto del costo reale del pasto, pochi uguale e la stragrande maggioranza al di sopra del costo fino a più di una volta e mezza!
Ancora non é ufficiale perché, come funziona ad Orta di Atella, le notizie vengono prima date in esclusiva a pochi fortunati e poi divulgate tramite i canali ufficiali.
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