Dal mondo

Cos’ha a che fare Donald Trump con il wrestling?

L’ex presidente è stato coinvolto in uno dei match principali della ventitreesima edizione di WrestleMania, la cosiddetta “battaglia dei miliardari”

Durante la convention repubblicana svolta a Milwaukee, Donald Trump ha ricevuto un endorsement più particolare degli altri: quello di Hulk Hogan (al secolo Terry Bollea). L’ex wrestler, volto indiscusso della WWE negli anni ’80, ha infiammato la folla con uno dei suoi classici discorsi (nel gergo del wrestling si chiamano “promo”), arrivando persino a strapparsi la maglietta come ai vecchi tempi per svelare una canotta dedicata alla campagna elettorale dell’ex presidente. “La scorsa settimana hanno sparato al mio eroe, hanno provato a uccidere il prossimo presidente degli Stati Uniti”, ha esclamato Bollea durante il suo intervento. Ha poi giocato con uno dei suoi tormentoni, trasformando “l’Hulkamania” nella “Trumpamania” e promettendo che quest’ultima renderà l’America di nuovo grande.

Chi non segue il mondo del wrestling potrebbe pensare che Trump non abbia chissà quale legame con lo sport-spettacolo, ma in realtà le cose stanno diversamente.

Il legame di amicizia tra Donald Trump e Vince McMahon

Tanto per cominciare, Trump è un amico di vecchia data di Vince McMahon, l’imprenditore che ha guidato la WWE per decenni, portandola a diventare un fenomeno mondiale. I due hanno più volte collaborato assieme, come quando hanno stretto un accordo per ospitare la quarta e la quinta edizione di WrestleMania (l’evento annuale più importante della WWE) nel Trump Plaza. Nel corso degli anni il tycoon è apparso tra il pubblico in due edizioni dello Showcase of the Immortals, per la precisione la settima, svolta a Los Angeles, e la ventesima, ospitata all’interno della prestigiosa cornice del Madison Square Garden di New York. In quest’ultima occasione è stato intervistato da Jesse Ventura, ex superstar WWE e governatore del Minnesota dal 1999 al 2003, che ha auspicato la presenza di un wrestler all’interno della Casa Bianca. Tramite l’ascesa di Trump nel 2016 il suo desiderio è stato parzialmente esaudito, soprattutto perché negli anni successivi al 2004 il tycoon è salito sul ring in prima persona in alcune occasioni.

La battaglia tra miliardari di WrestleMania

Con l’inizio del reality show The Apprentice, la popolarità di Donald Trump è schizzata alle stelle e il suo utilizzo dell’iconica frase “You’re fired!” (sei licenziato!), molto usata anche da Vince McMahon all’interno di varie storyline, non è passata inosservata agli occhi dei fan del wrestling. Nel 2007 la WWE ha preso spunto dagli accesi screzi tra il tycoon e la presentatrice Rosie O’Donnell per mettere in scena un match tra due wrestler provenienti dalle federazioni indipendenti vestiti come i due personaggi televisivi. Il segmento non ha avuto il successo sperato tra i fan, ma quantomeno ha aperto le porte all’approdo del vero Trump a Raw, il programma di punta della federazione di Stamford.

Durante un promo nel quale Vince McMahon ha costretto i fan a sorbirsi una lista dei suoi traguardi, il futuro presidente degli Stati Uniti ha fatto la sua comparsa sul titantron per criticare l’egoismo del proprietario della WWE e far piovere banconote sui fan.

Nelle settimane successive la rivalità tra i due miliardari si è fatta più accesa, tanto da portare all’annuncio di un match tra i due a WrestleMania 23, al termine del quale il vincitore avrebbe rasato a zero lo sconfitto. Per rendere il tutto più equo, Trump e Vince McMahon hanno preferito evitare uno scontro diretto, affidando la sorte dei loro capelli a due wrestler che li avrebbero rappresentati sul ring. La scelta di Trump è ricaduta sul campione della ECW Bobby Lashley, mentre McMahon ha puntato tutte le sue fiches sul “bulldozer samoano” Umaga.

Nelle settimane precedenti alla cosiddetta “battaglia dei miliardari”, i due rivali si sono confrontati più volte al microfono, arrivando anche alle mani in un paio di occasioni. In questi segmenti Trump ha esibito alcune tattiche verbali non molto diverse da quelle usate nei suoi comizi elettorali, segno evidente che l’esperienza accumulata in WWE potrebbero averlo aiutato a lavorare ancora meglio sul suo “personaggio”. A WrestleMania 32, Bobby Lashley è riuscito a battere Umaga e Trump si è tolto la soddisfazione di tagliare i capelli a Vince McMahon davanti a migliaia di spettatori.

L’ultima parola l’ha però avuta il leggendario “Stone Cold” Steve Austin, l’arbitro speciale del match, che, dopo aver celebrato con una bevuta la vittoria del futuro presidente, l’ha colpito a tradimento con la sua iconica Stunner.

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Alessandro Bolzani

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