La sindrome dell’uomo rigido è la grave malattia che ha colpito la cantante Celine Dion, ma non è molto conosciuta.
Probabilmente, se la nota cantante francese non avesse parlato pubblicamente della sua malattia, la maggior parte delle persone non avrebbe mai saputo cosa fosse la sindrome dell’uomo rigido.
Si tratta, in effetti, di una malattia rara, di natura autoimmune e che colpisce soprattutto le persone tra i 40 e i 50 anni, anche se in letteratura si registrano anche casi pediatrici. Di Celine Dion si sa che è malata dal 2022, e che ha attraversato momenti molto difficili. Ecco dunque tutto quello che c’è da sapere su questa malattia rara che l’ha colpita.
La sindrome dell’uomo rigido è una rara malattia autoimmune, di stampo neurologico e, secondo alcune stime, colpisce 2 persone ogni milione. In particolare i soggetti femminili. Secondo gli esperti, si tratta di una “sindrome” perché ha la peculiarità di comparire prevalentemente intorno ai 40-50 anni e, inizialmente, i sintomi potrebbero non essere riconosciuti. A seconda della gravità della condizione, i sintomi possono manifestarsi occasionalmente, oppure a danno di una sola parte del copro, o peggio ancora insieme ad ulteriori disfazioni cerebrali.
Tecnicamente parlando, come spiegano gli esperti, i sintomi sono la manifestazione dell’organismo che attacca da sé parti sane del corpo, soprattutto cellule, nervi e tessuti sani. Le manifestazioni della malattia possono variare da soggetto a soggetto, ma i più comuni sono gli episodi di rigidità muscolare. A danno delle gambe, talvolta anche della schiena, delle braccia, del collo o del volto. In altri casi si innescano ulteriori problematiche, come ad esempio la difficoltà a respirare, ansia, problemi a coordinare i movimenti, alla vista. E anche confusione mentale e difficoltà a parlare correttamente.
La diagnosi della sindrome dell’uomo rigido viene confermata solamente effettuando esami specifici, come quelli del sangue per cercare anticorpi, l’elettromiografia per valutare se ci siano problematiche cerebrali. Ma anche il test di imaging per escludere patologie che potrebbero dare sintomi simili alla sindrome. Fortunatamente, questa rara malattia non porta precocemente alla morte, anche se in alcuni casi si ricorre alla sedia a rotelle per i forti dolori. E sono stati segnalati casi in cui gli spasmi a livello dei polmoni hanno innescato soffocamento.
Le terapie attualmente disponibili consistono in farmaci che riducono la sintomatologia, come ad esempio rilassanti muscolari. La Ricerca ha reso disponibile anche immunoterapie e le cure possono essere accompagnate anche da sedute fisioterapiche. In modo da contrastare la malattia e i sintomi ad ampio spettro.
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