Cosa posso fare se l’avvocato fa scadere i termini per l’appello? Come, e quando, rivalersi sul legale

Se il tuo avvocato fa scadere i termini per l’appello hai ancora un modo per rivalerti su di lui, se sai come muoverti.

Sono disparati i motivi per cui si può avere bisogno di un avvocato: da una causa per motivi lavorativi a una convocazione in tribunale per danni all’appartamento in affitto, per fare un esempio. Ma, quando si sceglie un professionista, ci si aspetta di ricevere la giusta assistenza. Non solo durante il primo grado di giudizio, ma anche in seguito se si rende necessario fare ricorso in appello.

Quando si lasciano scadere i termini per l'appello: rifarsi sull'avvocato
Cosa fare se l’avvocato fa scadere i termini per l’appello. – (ireporters.it)

Ci sono, infatti, dei termini temporali precisi oltre i quali scade la possibilità di impugnare la sentenza del primo grado di giudizio. Questi sono pari a trenta giorni dalla data in cui il tribunale notifica la sentenza, o sei mesi dalla sua pubblicazione in caso non risulti emessa la notifica. In ogni caso, sta all’avvocato tenere traccia di tali scadenze e informarne il proprio cliente.

La data che fa fede è quella in cui si deposita il ricorso presso la cancelleria della Corte d’appello. Se questa non rispetta la scadenza fissata, purtroppo, impugnare la sentenza di primo grado diventa inammissibile per legge. Tuttavia, se l’errore deriva dalla negligenza dell’avvocato c’è modo di rivalersi sul suo operato se ci si muove in modo tempestivo.

Come agire se l’avvocato fa scadere i termini per l’appello

In caso ci si ritrovi in questa situazione, la prima cosa da fare è cercare di capire se impugnare la sentenza porterebbe o meno dei vantaggi. Ottenere o meno qualcosa da parte dell’ex avvocato dipende dalle possibilità di vittoria che si avrebbero avuto nel secondo grado di appello. Solo in caso queste risultino buone si può dimostrare di aver subito un torto.

Rivalersi sul proprio legale, cosa sapere
Serve l’intervento di un giudice per rivalersi sul proprio legale. – (ireporters.it)

Per risolvere la questione, l’avvocato negligente e il cliente devono comparire davanti a un giudice che si occuperà di valutare il giudizio prognostico. Si tratta di una previsione giuridica sul possibile esito del secondo grado di appello che si svolge riesaminando la sentenza notificata in primo grado e cercando eventuali errori.

Questa procedura si svolge solo su criteri probabilistici. Non può più agire per cambiare quanto stabilito durante il primo grado di giudizio essendo già scaduti i termini, ma può contenere i danni. Se il giudice nota qualche inesattezza infatti il cliente che ha perso la causa può non pagare l’avvocato o addirittura chiedere un risarcimento per danni effettivi.