Coronavirus, rivolta nelle carceri: fuga organizzata, allerta massima

Continua l’allerta massima per le rivolte nelle carcere di tutta Italia. Fuga organizzata con complici ad attendere i fuggitivi e panico tra i residenti.

Una fuga organizzata con persone già allertate ad attendere i fuggitivi. Ma com’è avvenuta questa organizzazione, come hanno fatto i detenuti a registrare i filmati all’interno della cella?

Le domande a cui rispondere sono tante, ma prima bisogna bloccare l’emergenza evasioni che sta coinvolgendo il carcere di San Vittore e Foggia. Tentativi di evasione anche a Palermo, mentre ieri era toccato a Pavia, Modena e Napoli. La situazione è di emergenza massima, tanto che in Puglia a causa della fuga dal carcere di Foggia hanno chiesto ai negozianti di restare chiusi ed alla gente di barricarsi in casa. Si segnalano anche furti di auto dalle officine da parte degli evasi, cosa che ha fatto scattare ancora di più il panico in strada.

Richiesta di Indulto

La rivolta nelle carceri era partita in contrapposizione al decreto governativo che sospendeva le visite coi parenti ma ora sta assumendo altre proporzioni. La fuga organizzata la dice lunga sui controlli all’interno degli istituti penitenziari, mettendo in evidenza un sistema che ha diverse falle. Intanto sfruttando il momento complicato in cui vive l’Italia a causa del coronavirus, i carcerati provano a chiedere l’indulto. Un cartello è apparso al carcere San Vittore di Milano proprio con questa scritta. Ed effettivamente in queste ore anche il Governo starebbe pensando ad un mini indulto, con carcere domiciliare per le situazioni meno gravi.

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